sabato 27 maggio 2017

Domande Impertinenti ….. della Redazione……a vol d’uccello n°1

Domande Impertinenti ….. della Redazione……a vol d’uccello n°1
In occasione  del 25 esimo Anniversario  della Fondazione della Associazione ARSDiapason  1991-2016,  la Redazione vuole  consentire a ciascuno di conoscere ed interpellare direttamente i soggetti agenti e i fondatori del Progetto Salute Diapason  e  dell’Associazione,  per delineare  il lungo percorso  che ha caratterizzato questi primi 25 anni di fondazione, direttamente  dalla viva voce delle persone  che hanno  contribuito  e sono nella  storia  di ARSDiapason.

Con il Form  a pie  di pagina, ciascuno  potrà  interloquire  direttamente  e   rivolgere domande..ricevere risposte pubbliche o private.

Vi sollecitiamo  altresì  ad   inviare  a  questa  Redazione,  delle personali  testimonianze, ricordi, aneddoti, riflessioni  sulla  propria personale esperienza  e partecipazione  alla vita  (anche sporadica, di striscio, frammentaria, momentanea…) ed alle  iniziative  dell’associazione  1991-2016.    i Vostri ricordi  fanno  parte della storia e per  noi  “documentaristi”  è importante   percorrere il concatenarsi dei fatti.

sorridere per educare Per   iniziare   La Redazione ha intervistato  “a vol d’uccello” la  prima  Volontaria   che ha dato l’avvio   a ciò  che oggi  abbiamo  ereditato : “il progetto  di questo sito”  e che  ci ha  affiancati  per assumere  appieno la nuova gestione web.

Mirna Delloggi  è  la Volontaria Senior , che ha lanciato  on line ,  l’APPELLO per la SALUTE   e per la rete Cultura Solidarietà oltre i limiti dell’Handicap, avviando  il social network  sulla  Legge104/99,  e altre  successive nel  campo dei diritti  e delle pari opportunità.

Le abbiamo rivolto  poche  semplici   domande   e abbiamo ottenuto  la promessa  della sua disponibilità a una  futura  intervista  più  esaustiva, quanto  a rispondere  direttamente ai lettori  ARSDiapason

Domande Impertinenti        a      Mirna Delloggi
1 Domanda: sei contenta di lasciare il tuo posto on line ?
Risposta :  certo che si, c’è limite a tutto, quando ho iniziato bastava sapere poche cose per navigare on line, oggi siete veloci e con modi di comunicare sbrigativi, io non sono più in grado di assolvere una funzione on line, ci vuole professionalità e non solo il cuore nella causa (mission e azioni che si fanno) come era prima…. alla mia epoca, nel volontariato, !   oggi è tutto  cambiato !  Sapete  che cosa vuol dire  questo ?  significa  che sono vecchia  e che giustamente e meritatamente devo andare  in pensione! Quindi   sono non solo   contenta  ma arcicontenta, perché da quel che vedo arsdiapason.it , sta crescendo   ed è propositiva ,la  redazione   del sito  si trova perciò in buone mani, e siete  VOI ….(oltre il mio limite)  ad  iniziare  e  dare ” voce”   a  una nuova ERA., a un prossimo  ciclo che spero sia longevo  quanto i  nostri attuali e passati ,  25  anni  di Associazione! ovvero  per dirla  nei  correnti  termini  del  sentire  quotidiano

 …..via i vecchi, l’antico , i lenti,      strada e onori ai giovani, al moderno,  al presente ….vecchi in pensione,  giovani al lavoro !

2 Domanda:   Ma  dai   Mirna   non    vederla  così !   piuttosto  siamo  una staffetta,  tu  ci passi il Timone  della  Redazione on line !  Hai   piuttosto   un  consiglio ,  delle  indicazioni   da  darci , a  noi  nuovi e giovani , che  non conosciamo il passato ?
Risposta :  Se volete  conoscere   chi siamo, cosa abbiamo fatto,  etc….  spulciate gli archivi  del Centro di Documentazione  

ella originaria   RIVISTA Diapason  ! 1989- 2006 una mission per la Salute  il webmaster  e la nuova Redazione del  sito www.arsdiapason.it ,  ne avranno  da  leggere  e valutare !  per  ricostruire ogni tappa  di questi 25 anni di fondazione  e riempire  la  nuova  rubrica Documenti !!!! Aver chiara la storia….per iniziare una nuova storia . e  come avevo scritto in un editoriale  di tanti anni fa miei cari…. UNA STORIA   che..continua   e  si RIPETE   un inizio, un percorso, un traguardo  !!   la ciclicità  della Vita .  e posso dirvelo , dall’alto  e dal peso dei miei  over anta !  altro che i 25  dell’associazione, o vostri !

Comunque, per la mia parte di storia, dopo  la sospensione  della pubblicazione cartacea  della Rivista   ho  continuato a occuparmi   delle public  relation  dell’associazione  nel settore  dell’handicap   e con  i giovani  disabili  che frequentavano il  Centro Polivalente CulturaSolidarietà  di Torino,   ho imparato anche io  l’uso  del web  ed ho  potuto lanciare l’ Appello  on line  nel 1999……  che non si è mai interrotto!    che trova sempre   qualche  testimoniata  ri-attualizzazione  verso  e oltre   quel 2000……che in allora si auspicava  in tanti  persi per  strada,  e  chissà  credo   che  quel  testo dell’appello , sarà ancora  attivo ovvero attuale ,  anche nel futuro  sempre  urgente , a vedere  come sta andando il mondo  di oggi ,  direi  sia questa  una previsione!  Sapete  ragazzi,  grazie  a   questo  nuovo   sito www.arsdiapason.it  , l’Appello  potrà  continuare  per  ARSDiapason  , perché  i contenuti , le proposizioni, i contesti  ed i significati   che si  indicavano e si  perseguivano  nella mission   di  all’ora ,  sono ancora oggi  evidenze, esigenze  e bisogni vivi,  emergenti  dalle realtà  della intera   società , sono  traguardi  urgenti  ancora  da raggiungere e   non ancora  punti  fondamentali   e  istitutivi   di una  democratica e multiculturale società moderna , come dovrebbe  esserlo-dal mio punto di vista-    una nazione l “‘Italia  , con 150  anni e più  di  STORIA” ! Questa  è la sola  indicazione  che posso  darvi,   sì  , un passaggio  di Testimone,  come  nella   corsa a staffetta,  dal  “Vecchio” (passato)   al  ” Giovane” (presente) ….una testimonianza, una presenza, una  mission…  che  continua  …..in  pochi….in tanti…..chissà,   ma sempre  con una stessa  identità  l’ ARSDiapason CulturaSolidarietà oltre il limite …dell’Handicap!

3 Domanda:  E’  un   compito  immane  ! troppo  ideale  ! tipico  della  vostra  generazione    (scusa mirma) !   ne lla complessità   di oggi   , anche  del  solo   settore  di cui ti sei occupata  tu  ” l’Handica p   la legge 104/99,   spiegami  :    chi,  come e perché   contrapposti   interessi   e  situazioni   ed enti  ,  i   varii  scandali   pubblici ,  potrebbero  mai    rispondere   a  quell’appello oggi ?
Risposta :  Miei  cari,   siete  voi che dovete fare  questa  analisi  e trovare  i modi  e i perché della  vostra mission 2016   e oltre  ! Io  posso   solo  indicarvi     quello  che  in allora  è stato possibile , e  lo trovate  nella  Documentazione, potete perciò rileggere  in chiave odierna  e trovare  modi e strumenti  attuali , per  una efficace  riproposizione   della  mission originaria.. ad esempio  voi  state ereditando   questo piccolo stralcio  di storia, orbene,  l’avrete  pubblicato  sul vostro bel sito, ma poi?    che  ne farete? :

 storico  del  movimento  in risposta  all’Appello logocardclub centriniziativa


Riflessione  : Miei  cari !, mi  sembra   proprio  che  si metta  in evidenza  davvero  il gap   generazionale   che ci divide o   meglio  distingue : Vedete  se siete  d’accordo :  Noi agivamo  di  cuore, di intuizioni,  di valori,  di ideali,  di sogni  e  ci siamo  inventati  improvvisati,  strumenti  e regole,  abbiamo fatto crescere  istituzioni  che non c’erano. Voi di oggi,  di cuore  sì, ma  agite  di /per conoscenze, di intuizioni, di  valutazioni, di interessi, di bisogni ,  di realtà sognate,   e vi dovete professionalizzare nella  gestione di strumenti vecchi  quanto  nella  invenzione di nuovi strumenti, regole, valori !

Sicuramente  il vostro ruolo generazionale  è ben più difficile e complicato   del nostro !  per questo accetto di buon grado la mia vecchiaia  e ruolo di pensionata. Perché ?    perchè  l’  agire  con ”  conoscenza scienza  e coscienza ”   è  già difficile  a perseguirsi  nel  microcosmo individuale  della singola  Persona,   figuriamoci  quanto lo è  , se lo si perseguisse,  in una intera  Istituzione !  Agire Sociale e Governare  con   “conoscenza scienza  e coscienza ”  ? sarebbe mai possibile ?   ” ai posteri l’ardua sentenza”  !!    Credetemi! voce di vecchia,   era una utopia   ieri  e rimane  utopia  oggi , per la mia   e    per la vostra generazione :   bella   eredità   che vi diamo,  poveri giovani !?!

A  me  lasciate quel che  sono stata e sono, semplicemente  : una giovane del.. 68,  con utopie ed  ideali  sociali  di eguaglianza e pari opportunità,  con valori  di  lealtà e di equità,  con ideali personali di progresso e  benessere.   e con ciò  vi ho dato la  mia carta di identità   , della  generazione  del  rock, del Ché, del Big ! ma  anche  del post Hiroshima,  del Vietnam, dell’Irak    etc etc…..Passato, ricordi, …lasciamo stare.  Vi  Saluto ,  grazie per la vostra  simpatia, curiosità   ed accoglienza,

Scusa  se ancora divago  ma ,  proprio voi giovani di questa REDAZIONE,  e i lettori  del vostro arsdiapason,it   che generazione  rappresentate?   che cosa   cercate ?  o  solo  io senior, , ?    mi piacerebbe   fare  una  piccola indagine  tra  voi ! Potremmo ,  se volete,   Incontrarci   in un prossimo   Convivial  di confronto  inter generazionale…… come sarà   spero  la Festa  del 25° anniversario  dell’Associazione  ARSDiapason  Centriniziativa cardclub CulturaSolidarietà  1991-2016   !  Ciao !  ad  allora….

 Intervista “a vol d’uccello”  n° 1   Mirna Delloggi                 risponde a   Domande Impertinenti  –   La Redazione  sorridere per educare

Vedi  anche :
Intervista “a vol d’uccello”  n° 2   Valeria Debartolomeo      risponde a   Domande Impertinenti  –   La Redazione

http://www.arsdiapason.it/?p=1226

Domande Impertinenti della Redazione Intervista n° 2

Domande Impertinenti della Redazione Intervista n° 2
Intervista    “a vol d’uccello”  n° 2
 La Redazione ha intervistato   anche    l’ ultima Volontaria   che ha  aiutato  MIrna  Delloggi   a  dare  “struttura”  e  strumenti  web al  “progetto  di questo sito“,    una    giovane,  che ha  fatto  un lungo  percorso  dal  2008   al 2014   nella  dimensione  ARSDiapason,   e  che  oggi,  ritorna  a  collaborare  con noi    nella   gestione web-edit  della   rete  comunicativa  Cultura Solidarietà .      Benvenuta  ….collega !

 Le abbiamo rivolto  poche  semplici   domande   e abbiamo  la promessa  della sua disponibilità a una  futura  intervista  più  esaustiva, quanto  a rispondere  direttamente ai lettori   da un suo  personale Blog.

               Domande Impertinenti        a      Valeria   Debartolomeo
1 Domanda:
A  differenza  di  Mirna,  non eri animata  da  una  mission,   non  conoscevi  quindi  neppure  l’associazione,   né    tantomeno    ne  eri partecipe  o  interessata,    bensì  avevi  un tuo  obiettivo    più   personale e  motivi  che ti avranno  fatto    inizialmente   accettare la  condizione  WorkTrainingGHO  offerta  dall’Associazione.  Puoi dirci come  è  iniziato  il tuo percorso?

Risposta :
Le esperienze lavorative che avevo avuto  prima di incontrare ARSDiapason  mi avevano portato alla conclusione
che il web non doveva essere soltanto uno spazio commerciale ma un luogo assai ampio nel quale la cultura potesse
trovare nuova forma e crescita. Io conoscevo i servizi sociali perché sono una ragazza madre e collaboravo con una
associazione sul quartiere popolare nel quale abitavo. Avevo quindi vissuto di persona i cambiamenti sociali che
internet e la grafica provocano all’interno di una comunità. Ho visto persone incontrarsi, organizzare occasioni
di scambio e migliorare la qualità della propria vita quotidiana. Dunque quando mi proposero di collaborare al
progettosito ARSDiapason  accettai di buon grado perché credevo di poter studiare e sperimentare questo ideale, cioè
l’uso delle tecnologie nella vita di tutti i giorni e le innovazioni che esso comporta.

2 Domanda: :
e  come  è stata la tua esperienza  di volontariato  e  formazione online?  A  cosa o quanto   ti è servita?

Risposta :
Mi ha chiarito le idee sulle necessità concrete che una Associazione può avere, mi riferisco agli aggiornamenti costanti,
alla puntualità delle informazioni, all’ampliamento della rete di conoscenze e quindi all’organizzazione della comunicazione
anche nelle sue accezioni più alte. Occuparmi  del sito di Marcella Balconi per esempio richiedeva una certa cura dei contenuti  e dei messaggi da trasmettere all’utente, trattando di argomenti delicati quali la neuropsichiatria infantile non poteva limitarsi  alla diffusione di un messaggio ma aveva bisogno di fare breccia nella mentalità delle persone, far capire l’importanza degli  argomenti che trattava e fornire possibilità di interazione con   chiunque.

3 Domanda:
tu  hai  condiviso  o condividi  oggi  la  mission di cui  ci parla Mirna Delloggi   nella intervista n°1?

Risposta :
Io credo come lei che per le società moderne avere la visione concreta delle leggi sociali sia fondamentale. Un servizio sociale deve avere basi solide su  cui  poggiare perché deve offrire certezze ai cittadini e i cittadini cresceranno e miglioreranno la propria società continuando ad elaborare nuovi messaggi e nuove leggi condivise.
Se questo tipo di lavoro non viene fatto ogni rivoluzione lascia il tempo che trova, non diventa una eredità sulla quale poter costruire un futuro.
E’ un problema antichissimo questo, la memoria e le tradizioni rischiano continuamente di essere abbandonate e dimenticate.   I modi per tramandare la nostra cultura ai posteri sono infiniti e meravigliosi. Le leggi che le persone scovano nella vita  sono fondamentali alla crescita dell’individuo quindi anche io certamente sento e cerco la stessa mission di Mirna.
Ad esempio,  nel mio lavoro, l’handicap è considerato importantissimo per l’interazione uomo-macchina e le associazioni
che si occupano di insegnare l’uso di internet a  persone con disagi di vario genere hanno non solo modificato profondamente l’uso della rete, ma anche stabilito norme riconosciute a livello internazionale come basilari per la persona e per il rispetto della legge.

4 Domanda :
Cosa  ti aspetti  da  questa  nostra nuova  collaborazione in STAFF  Centriniziativa ?

Risposta :
Non so se quello che mi aspetto corrisponda a quello che mi piacerebbe fare. In questo periodo della mia vita sono affascinata dalle invenzioni   che le persone che usano internet spontaneamente propongono alla società.
A me personalmente piacerebbe riuscire a formulare un linguaggio di comunicazione che valorizza questo aspetto della vita sociale,
quindi provocare cambiamenti, esprimerli con la grafica e facilitarne la diffusione con la rete.
Penso che questo tipo di lavoro sia importante nell’associazionismo perché oltre alle connessioni c’è tutto il lavoro che ogni associazione  fa in casa propria e questo lavoro messo in relazione con quello di altri porta cambiamenti e rivoluzioni entusiasmanti,
costruisce benessere e amplia gli interessi culturali della popolazione. Cosa c’è di più bello di questo?
Non è forse ciò che ci rende felici confrontarci con gli altri e riuscire a creare qualcosa di nuovo,  uno spazio nel quale i nostri sogni cominciano ad esistere?
Quello che mi aspetto invece non lo voglio sapere. Preferisco mettermi in gioco e vedere cosa succede.         Rimarrei però un po’ delusa se il mio lavoro diventasse quello di un tecnico, di un operatore che   semplicemente esegue ciò che gli viene commissionato.
Personalmente mi sento un po’ in imbarazzo perché, come dicevo, vorrei entrare nei vostri mondi e farli diventare fantastici,  ricchi di contenuti, belli…. Il mio lavoro è questo,  e, la curiosità mi spinge a disturbarvi, ad infastidirvi con le mie proposte…….beh  non abbiamo ancora  iniziato…stiamo  iniziando  no ? Sono sinceramente attratta da quello che insieme potremmo costruire ma non so esattamente dove sedermi, vorrei cioè capire in   quale punto di questo mondo un webmaster trova la luce per rendersi utile !

E  Cara Valeria  !   vorremmo  capirlo  anche  noi !!  

martedì 16 maggio 2017

Il consultorio educativo per l'aiuto Educativo e la Prevenzione

AI GENITORI, AI BAMBINI, AGLI ADOLESCENTI
Il Consultorio rappresenta una risorsa facilmente accessibile dai singoli genitori, da insegnanti ed educatori per affrontare con la consulenza di esperti in pedagogia, psicologia e neuropsichiatria le problematiche suscitate nella relazione educativa.

La consulenza ai Genitori è finalizzata alla comprensione dei bisogni inespressi dei bambini, e al sostegno delle figure genitoriali.

La consulenza agli Insegnanti è finalizzata alla comprensione delle caratteristiche di relazione e di apprendimento dei bambini (e, in particolare, dei soggetti problematici), all'individuazione o verifica dei curricula messi in atto, alla formulazione/verifica dei PEI, alla promozione di esperienze e sperimentazioni didattiche e di integrazione calibrato sulle esigenze individuali e di contesto operativo.

L'EQUIPE PLURIPROFESSIONALE
I consulenti sono professionisti del Centro Studi Transulturali ARSDiapason esperti nel metodo FULL HELP, coordinati dai trainer dr.ssa Germana De Leo (psicoterapeuta-neuropsichiatra infantile) e dal dr. Elvio Mattalia (psicopedagogista).

L'équipe può essere anche interpellata per consulenze relative a progetti, svolgibili in singoli istituti scolastici o reti di scuole, di educazione alla salute, di sperimentazione curriculare interdisciplinare, di prevenzione del disagio e di formazione permanente, rivolti a docenti o genitori o agli operatori della rete locale dei servizi in appoggio alla scuola (accordi di programma).

MODALITÁ D'ACCESSO
L'ingresso è libero per i singoli associati ( tessera ENDAS-ARSDiapason) ed a domanda individuale.

Con gli Enti viene stipulata la convenzione/abbonamento annuale che garantisce un minimo di base di consulenze presso sedi locali, e dà la possibilità di ampliare la richiesta di ulteriori fruizioni- prestazioni, anche nel corso dell'anno scolastico a tariffe bloccate (SERVICE PASS-Aggiuntivi).

TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI PER GENITORI

Preventive - controllo evolutivo:   Genitore-bambino
Sostegno psicoeducativo Ai genitori, alla coppia
Psico -Neuro-Diagnostiche: Bambini, adolescenti
Training di Appoggio terapeutico: Individuale e di gruppo per bambini, adolescenti, genitori
Training di sostegno evolutivo: Individuale e di gruppo per bambini, adolescenti

Gruppi self-help


TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI PER INSEGNANTI ED EDUCATORI
Psico pedagogiche
 · individuali
· di team classe

 Metodologiche
- alla formulazione dei PEI
- alla conduzione di sperimentazioni curricolari ed extra curricolari
- alla conduzione di gruppi e per la formazione di tutor



il Progetto Salute Diapason (4) : Centriniziativa Genitori e Famiglia

Il primo nucleo del Centro Genitori è nato da esigenze interne ai protocolli di ricerca del Centro Studi ARSDiapason  per la  messa a punto  del metodo terapeutico partecipato ssfpp   -  "Consultorio Full Help®  Famiglia Handicap”  nel 1996  , a tale scopo  i genitori  dei bambini ed adolescenti  seguiti dal Consultorio, sono stati invitati   a creare essi stessi  attività spontanee, riservate a loro stessi, secondo  esigenze emergenti dai vari componenti  del “gruppo genitori”.  I gruppi  assunsero subito funzioni di self help, e  tra  i genitori si espressero  nuove  attitudini, nuove  attenzioni ,  nuove capacità a dialogare. Utili risorse  per  affrontare momenti di incertezza, difficoltà e bisogno di aiuto o di consolazione.  Nel giro di un anno  il Centro Genitori assunse  una  sua propria identità e collocazione, completando  la funzione della “cintura terapeutica allargata”  nei confronti  dei giovani pazienti.

Al termine  della sperimentazione regionale che aveva consentito le frequenze dei giovani e delle loro famiglie, a carico del  servizio pubblico,  per  non interrompere  i benefici  ed  efficacia  della cura,   alcuni genitori   condividendo autonomamente la mission , fondarono la  Associazione di Volontariato l’Ancora “Abbiamo sperimentato sui nostri figli e su di noi un metodo  di presa in carico globale, non solo assistenziale, ma anche sanitario, con un lavoro di rete che coinvolgeva non solo i servizi, ma la scuola, il lavoro, l’ambito parentale, amicale, e soprattutto permetteva alle famiglie di partecipare in modo attivo al progetto di vita per il loro figlio. Per questo nel 1998 ci siamo costituiti in associazione: per promuovere il riconoscimento delle esigenze di “cura”, oltre che di assistenza, dei giovani diversamente abili e il  loro diritto ad essere inseriti in ogni ambito della vita sociale.”

Negli stessi  anni  venivano sperimentati,  dal Centro Studi  progetti di rete preventiva scuola-famiglia  con un  programma  permanente  “educare dialogando”  per genitori di bambini 0-6 , svolto nelle scuole; nell’ambito  di tali iniziative si  formarono  altri  gruppi  di genitori  in tourn-over, che   si incontravano  per  mettere a confronto  esperienze   sulla relazione  genitori- figlio   ( dalla nascita  all’età adolescenziale)  e  sulle  emergenti problematiche intrafamigliari (rapporto coi nonni, rapporti di coppia, famiglia d’origine, famiglia adottiva/affidataria),

Aggregazioni spontanee  e iniziative   che si  svolgono  variamente nei punti territoriali ,  che   pur  su nuove  tematiche  e punti  di  interesse,  mantengono la  tensione    culturale   ed  operativa  degli  iniziali   progetti  scuola-famiglia-giovani.

 logo centriniziativa 2015Genitori e Famiglia  
progetti  istituzionali       “ Educare- Dialogando” ” un Volontario per Amico”        “GUEST Scambio  ospitalità”

lunedì 15 maggio 2017

Il Progetto Salute Diapason 2

Il Progetto Salute Diapason, filo rosso della storia e delle realizzazioni dell’Associazione, prevedeva la costituzione organica di “collettivi di lavoro e studio” in differenti campi di ricerca e la regolamentazione in un sistema strutturato di formazione permanente partecipata delle comunicazioni e delle interazioni tra i diversi settori di studio e tra le diverse gerarchie e ruoli. Un setting strutturale e di management dell’organizzazione non profit, per consentire – anche oltre il periodo fondativo – la sperimentazione di strumenti e metodologie proprie al lavoro di ricerca (teorica  ed operativa).

Gli obiettivi dell’Associazione, in primis l’attenzione ai problemi della prevenzione e della cura nel contesto di vita dei bambini ( M.Balconi, G.Bollea, M. Piccardo)  si sono tradotti nell’attivazione contemporanea di gruppi di studio e ricerca operativa, rimasti  attivi  e rappresentativi  della   attività  dell’odierno  Centro Studi per la Salute, il Benessere, lo Sviluppo Armonico dell’Individuo e delle  Comunità nell’Ambiente

GRUPPI  e  FOCUS
A) GRUPPO DI RICERCA CLINICO PER L’AIUTO AL BAMBINO E alla sua FAMIGLIA

Ha fatto riferimento per gli approcci teorici e metodologici a Marcella Balconi, psicoanalista infantile, e a Giovanni Bollea, neuropsichiatra infantile entrambi Presidenti onorari del Comitato Scientifico  Europeo, quanto ai modelli sperimentati nel campo della Neuropsichiatria Infantile e della Psicoanalisi agli Adolescenti (Ajuraguerra, Lebovici,  Senise, Zapparoli, Giannotti)

Grazie ai confronti del periodo prefondativo, l’esigenza prioritaria era la messa in pratica dei modelli di approccio psicodinamico e sistemico di cui erano portatori i singoli partecipanti (medici, psicologi, psicoterapeuti, riabilitatori) per trovare  risposte orientate precipuamente alle esigenze di informazione e di aiuto di cui la famiglia – per poter rappresentare il primo capisaldo nell’azione preventiva, avrebbe bisogno,  e che, se delegata e assunta  solo ad interventi esterni (scuola, servizi) potrebbe fallire: quindi il  gruppo   si mosse nell’obiettivo di migliorare le attenzioni e le comprensioni che solo i genitori possono offrire ai propri figli e che rappresentano ancore sicure allo sradicamento, al disadattamento sociale, alla devianza comportamentale, fattori  indispensabili  ad una armonica evoluzione della personalità del bambino   (funzioni preventive  primarie)

Riferendosi alle concezioni consultoriali – modello francese (Centre des Consultations Psyco-Medico-Pedagogique) ed americano (Counseling), dal ’92 il collettivo-equipe aprì il primo Consultorio Centro Studi Clinici per genitori e bambini, sperimentando nella pratica dell’ apprendere dall’esperienza la formazione interdisciplinare dell’equipe poli professionale  e nella regolamentazione del metodo operativo (buone pratiche).

La continuità dell’azione di studio e ricerca ha consentito di strutturare l’attuale Consultorio Full Help per L’Aiuto Educativo in grado di rispondere a più livelli ed a più esigenze correlate: a problemi di “cura” quanto ai problemi del “disagio”, dell’ informazione, dell’educazione permanente, della  prevenzione.

B) GRUPPO DI RICERCA TRANSCULTURALE PER LO SVILUPPO CREATIVO, IL MOVIMENTO, LA COMUNICAZIONE. Ha fatto riferimento per gli approcci teorici e metodologici a Marcella Balconi, psicoanalista infantile, e a Marcello Piccardo, autore-ricercatore, entrambi Presidenti onorari del Comitato Scientifico Europeo. Oltre ai seminari interni, il programma si è articolato su interventi di documentazione e ricercazione sul disegno e l’espressività infantile – il bambino autore – con la collaborazione di alcune scuole dell’infanzia e primaria che hanno permesso la sperimentazione psico-pedagogica della metodologia di sensibilizzazione e di approccio ai linguaggi creativi. Negli anni si è costituita una stabile equipe operativa che, nell’esperienza in vari contesti e nel percorso formativo, ha arricchito con lo studio delle arti-terapie l’approccio metodologico, rendendo stabile la strutturazione di uno specifico Centro Training Comunicazione Creatività, per la formazione continua della persona (dall’infanzia all’età adulta) e corsi triennali per professionisti. Il metodo C&C ARSDiapason oltre ad essere applicato nelle strutture dell’associazione, è stato sperimentato con soggetti disabili in servizi pubblici   grazie  agli   art-terapeuti  Rodolfo Ceschia (teatro-terapia) e Nadia Gagliardi (danzarmonia), che lo hanno applicato  nella metodiche della Scuola Linguaggi Artistici Integrati (SLAI) aperta nel 2009 dalla Provincia e dal Comune di Novara per la formazione triennale degli operatori del settore socio-educativo- settore  Handicap

C) GRUPPO DI STUDIO INTERPROFESSIONALE PER LA PRESA IN CARICO  Psico-Terapeutica

Tale esigenza era già emersa nel periodo pre-fondazione, nei gruppi di discussione Territorio-Terapia operanti dall’ 1984. Alla base vi era la ricerca effettuata sugli esiti delle psicoterapie infantili condotta su un campione regionale assai ampio di ex-utenti dei Servizi di Neuropsichiatria Infantile tra i 15 e i 25 anni, (coordinata dalla Drssa De Leo  e dall’equipe NPI  dell’Ospedale Mauriziano di Torino)  da  cui si era  messo in rilievo –  nel campione  con  patologie in peggioramento/ cronicizzazione – un dato estremamente critico:  i giovani  oltre a questi Servizi, non avevano goduto di altri riferimenti validi che li potessero aiutare a trovare una collocazione extra scolastica né tanto meno lavorativa né avevano avuto altro modo di proseguire al di là della presa in carico dei servizi di neuropsichiatria infantile, di un iter o supporto riabilitativo o psichiatrico  nel periodo adolescenziale né in età adulta. Il sistema  della   “cura ”,  “rete socio-sanitaria”  era esso stesso fattore   di   co- morbilità.

Lo studio delle casistiche personali metteva meglio  in rilievo la drammaticità delle ripercussioni di tali fatti di realtà nei vissuti e nelle esperienze personali di ciascun giovane o delle loro famiglie. Consapevoli dell’ampiezza del problema e delle difficoltà tecniche quanto scientifiche di formulare ipotesi interdisciplinari  e/o intersettoriali percorribili nella  realtà dei servizi, il nostro studio e dibattito si incentrava sui nodi teorici delle psicopatologie e delle diagnosi differenziali  delle casistiche.   Non si pensava di giungere ben presto alla constatazione che “per meglio capire” e leggere le ipotesi diagnostiche,  fosse necessario sperimentare “de facto” una modalità di “presa in carico” dei problemi dei giovani con handicap e delle loro famiglie che andasse al di là di quella tradizionale condotta e sperimentata pur come “buone pratiche” nei servizi pubblici.

Grazie a questa “sensibilizzazione”, quando ci trovammo di fronte a situazioni d’urgenza non più “teoriche” ma che si evidenziavano nelle condizioni esistenziali di alcuni casi di adolescenti seguiti presso i servizi territoriali da psicoterapeuti partecipanti al gruppo di studio, fu evidente a tutto il gruppo che fosse altrettanto necessario, anzi indispensabile, “agire” e trasformarsi  da  gruppo  di studio e discussione”   anche in un gruppo operativo di sperimentazione, nel rispetto della metodica della ricerc-azione: partendo dalle esigenze d’urgenza e progredendo via via nella ricerca di soluzioni, strumenti, modi, verificati nella loro efficacia e nel significato nel corso dell’esperienza: in itinere, step by step….(metodologia  dell’interventocfh)

Dal ’92 si è iniziato ad accogliere presso le strutture operative dell’Associazione (segreteria, archivio, edit service, biblioteca) alcuni giovani che avevano espresso ai loro psicoterapeuti l’esigenza di occupare il tempo in attesa che gli Uffici del Collocamento Speciale, i SIL, i Servizi Sociali o i Servizi di Salute Mentale, gli offrissero risorse di inserimento presso strutture e servizi pubblici.

Cercavano qualcosa che li “distraesse” dalla vita in famiglia, che li facesse “sentire utili” e inseriti in qualcosa di riconoscibile, come lo era stata la scuola. Cercavano qualcosa che li facesse sentire meno “soli”: un lavoro, un’ incombenza, uno scopo.

Superare il sentirsi senza amici, senza qualità, senza futuro. Fu formulato il primo progetto ARTI e MESTIERI per il Benessere delle Persone con Handicap, la sperimentazione iniziò con la presa in carico nei confronti di un solo giovane; in seguito se ne affiancarono altri, meno autonomi, fino ad accogliere nel 1995 un gruppo di sei /10   giovani con disturbi psicopatologici gravi.

L’ipotesi sperimentale si basava sulla ricerca di risposte a questi bisogni esistenziali, ma non era sufficiente, perché già ciascuno di questi giovani era inserito in qualcosa, aveva già attorno a sé, una rete di aiuto: dalla psicoterapia nei servizi, al volontariato, all’oratorio. Pur avendo amici o buoni rapporti in famiglia… tuttavia e ciò nonostante sentivano ed esprimevano la solitudine, il male di esistere. I supporti della “rete naturale” e “istituzionale ” non erano sufficienti a riempire il loro “vuoto” personale, a sollecitarne la voglia di fare, di provare, di imparare, di riconoscersi una identità…

D) GRUPPO DI STUDIO INTERPROFESSIONALE PER LA PRESA IN CARICO Polifocale

Considerando la significanza di questi vissuti, entro ed al di là della psicopatologia che li supportava e caratterizzava, le risposte a tali bisogni di accoglienza e di fare per “sentirsi esistere”, avrebbero dovuto essere di una qualità particolare per poter dare al giovane “paziente”, rimandi e sollecitazioni non di “vuoto- riempito” ma di “vuoto-nutrito”, per aiutarli a sentire l’esperienza del fare e dell’esserci come un proprio valore appreso-riconosciuto-incorporato e usabile.

Oltre alla scelta di attività da svolgere, era ancor più importante definire il modo ed il come svolgerle, per poter rappresentare ed essere elaborate dal giovane come reale esperienza vissuta (apprendimento, validazione, adattamento).

L’ ispirazione teorica dell’ipotesi che abbiamo iniziato a percorrere, ci derivava sia dal pensiero di Bion sull’esperienza nei gruppi, sia dal pensiero di Freud sulla relazione terapeutica nel setting psicoanalitico, sia dalle metodologie delle varie scuole di pensiero che hanno affrontato lo studio delle psicosi in Italia, riferendoci in modo particolare agli psicoanalisti a noi più vicini di cui alcuni si era allievi, Balconi, Zapparoli, Senise.

Venne definito un protocollo di sperimentazione,  coinvolgendo nella proposta di progetto, il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ Ospedale Mauriziano di Torino che con contributi della Regione Piemonte L.104/92 ha consentito il progredire della sperimentazione dal 1997 al 2001. Si sono formati più gruppi di frequenza in media da tre a sei partecipanti, con un tourn-over di venticinque giovani dai 17 ai 35 anni, i cui genitori avevano accettato di partecipare alla sperimentazione ed alle sue regole.

Con e per loro è nato il primo collettivo di iniziativa volontaristica – CulturaSolidarietà – essenziale nel percorso di socializzazione  e di apprendimento della vita di gruppo, di convivenza rispettosa delle diversità. Tutto ciò non sarebbe stato possibile se non ci fossero state la consapevolezza dei professionisti, la spinta e la collaborazione delle famiglie, la volontà e i desideri dei giovani, la responsabilità e la coscienza condivisa fra tutti, che ciascuno era lì per imparare qualcosa… (contratto-accordo di frequenza e terapeutico)

Sul filo dello svolgersi del progetto nella quotidiana ricerca-azione, fra i vari partecipanti che hanno vissuto l’esperienza, si è creata un’abitudine alla relazione che, senza averlo previsto né direttamente perseguito bensì emergente nei risultati da ciò che si stava compiendo, ha connotato la vita sociale in una aperta ed integrata Comunità: l’associazione è diventata non soltanto un luogo di cura o di incontro, bensì un organismo di partecipazione, di reciproco interessamento, di formazione permanente, di aiuto e condivisione delle responsabilità collettive. Una comunita integrata adulti professionisti e adulti genitori, adulti e giovani, normali e disabili, ove l’integrazione è stato percorso  permanente di acquisizioni  individuali e collettive.

Tra i partecipanti alla sperimentazione, per dare stabilità alle risorse che si erano aggregate, sono stati individualizzati e differenziati due diversi progetti di continuazione, attraverso la fondazione  di due nuovi organismi autonomi: Ass.di Volontariato L’ANCORA(genitori e giovani disabili) e l’onlus onlus P.U.N.T.O Diapason (professionisti) che dal 2000 procedono cooperando in rete  al mantenimento di percorsi abilitativi e di socializzazione, di sostegno alla vita autonoma, servizi ancora oggi riconosciuti e in convenzione con il Comune di Torino.

La sperimentazione, superata la verifica dei fatti, ha consentito di confermare molte delle ipotesi di ricerca, e acquisirne di nuove, si sono così potute
applicare e validare le metodologie del setting clinico (counseling-training®), del setting allargato e di co-terapia di rete (fullhelp®)  del  setting formativo (worktraining®) (modello ssfpp/cfh/gho/gdl)  di cui è depositario il Centro Studi patrimonio dell’attuale ARSDiapason, che dal 2007   ha  posto  in statuto l’attuazione dei  progetti e  delle risultanze  scientifiche, per divulgare  e diffondere  nuove  dimensioni  di partecipazione  sociale.

E) GRUPPO DI STUDIO INTERPROFESSIONALE PER L’AMBIENTE

Nel primo periodo fondativo di ARSDiapason per sollecitazione del Presidente del Comitato Scientifico Internazionale prof.Giovanni Bollea,    che  aveva fondato l’associazione A.L.V.I di Roma e promosso  l’iniziativa  “un Albero per ogni bambino che nasce” (divenuta poi legge )    l’associazione si è impegnata nella promozione dell’iniziativa con progetti  sul territorio piemontese  che hanno  riguardato   azioni  di educazione ambientale nelle scuole  quanto progetti di  rimboschimento e recupero aree  verdi ,   con azioni finalizzate  all’inserimento dei giovani e dei disabili al lavoro.                                                                         Tale  progettualità  che ha avuto riscontro  nell’area  torinese, con fulcro nel Comune di Alpignano, venne  conclusa nel  98, per  l’ampliamento del  maggiore impegno dell’ associazione nel settore  socio sanitario.

E’  rimasta, nella  tradizione  dell’associazione, l’organizzazione  annuale  della FESTAASTALBERO,  e il simbolo dell’ALBERO  espressione  della vita sociale e conviviale dell’associazione.

Nel 2011 per onorare la scomparsa del prof. Bollea,  l’associazione  ha assunto nuovamente l’impegno ambientalista,  deliberando  l’avvio del nuovo  focus  di approfondimento –  “Ambiente Sicurezza Legalità Salute”, grazie alla presenza  di  un folto  gruppo interprofessionale del settore ( geologi, agronomi, urbanisti, ingegneri, economisti, etc)    con l’impegno di riattualizzare  il  progetto -Bollea   “Un Bosco per la vita di tutti ” ,  con  iniziative di sensibilizzazione nei confronti degli enti locali    e   focus di approfondimento tra i soci .

Il Progetto Salute ARSDiapason (1)

Iniziamo con questo articolo la pubblicazione della documentazione storica dell’Associazione.

In questo primo documento si delinea il contesto dal quale sono nate  elaborazioni teoriche ed esperienze ancora valide e attive. Non è certo una questione di commemorare i tempi andati. Si tratta invece di mettere in luce – e la lettura di queste riflessioni è chiara al riguardo – quanto di quelle esigenze  siano ancora, nella realtà odierna,  presenti.

In sintesi ci pare, rispetto a trent’anni fa, che i diritti alla salute e all’integrazione sociale, pur culturalmente  diffusamente acquisiti, siano “de facto” regrediti, che l’istituzione pubblica si sia ridimensionata, che il comparto sociale nel suo insieme abbia abbandonato qualsiasi progettualità che non vada oltre una mera logica settoriale, il che ha impedito non solo la riduzione delle aree ‘storiche’ del Disagio,  ma ne ha prodotte altre, nuove solitudini e sofferenze più sottili e profonde, frutto  dei  tempi  moderni, nuovi indicatori  del “malessere  sociale e psicologico”  degli individui, di interi nuclei familiari, nuove psicopatologie  sociali   che rimangono senza risposte di assistenza.

Cosa c’è di più attuale  e cogente, di questa panoramica odierna,   per  non interrogarsi sul passato-presente-futuro  del Sistema  Salute   del Nostro Paese?   per non  rivedere  i punti cardine  su  cui  dovrebbe poggiare   e uniformarsi, la deontologia  e scientificità dell’apparato professionale e istituzionale  del  welfare state?

Da queste  esigenze, nel nostro piccolo, era  iniziato  il Progetto Salute ARSDiapason, il filo conduttore  di una  Storia che continua …

Il Contesto   di  Inizio
Negli anni 80, in quasi tutta Europa, furono istituiti o assunsero una maggiore diffusione i servizi di territorio per l’infanzia-l‘adolescenza, la salute mentale, la neuropsichiatria infantile, i servizi di assistenza alla famiglia. In particolare in Italia, i nuovi servizi rispondevano a legislazioni garanti dei diritti alla salute, alla integrazione sociale delle fasce deboli della popolazione e all’integrazione scolastica dei soggetti con handicaps anche gravi.  Le nuove emergenze istituzionali e sociali ponevano sempre più la necessità di confrontare le concezioni di “welfare state”, i differenti modelli di “salute”, i modelli di intervento e le “buone pratiche” nei diversi paesi europei.  

In questa prospettiva in Italia, sulla spinta della Prof.ssa Marcella Balconi (medico psicoanalista) e della Dr.ssa Germana De Leo (neuropsichiatra infantile), si era mossa la Sezione Regionale Piemonte della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile (SINPI/oggi SINPIA): dal 1982 al 1986 aveva promosso iniziative di confronto e indagini conoscitive sul “lavoro di presa in carico istituzionale”  tra gli operatori dell’area materno-infantile ed aveva suscitato collaborazioni tra i diversi comparti – servizi di territorio sanitari e sociali, ospedali, università – e tra diverse discipline – neuropsichiatria infantile, pediatria, ginecologia, psicologia, salute mentale, sociologia.

Gli elementi comuni di queste esperienze erano una profonda sensazione d’incongruenza tra gli strumenti culturali e professionali a disposizione e la pratica quotidiana, quanto la difficoltà di trovare momenti e spazi adeguati per un serio confronto ed una sostanziale verifica sia sul piano metodologico che dei contenuti della propria pratica professionale. Incongruenze e difficoltà che hanno portato a riconoscere nella routine quotidiana, all’interno dei servizi, problemi irrisolti e domande prive di risposte adeguate da parte dei singoli professionisti come del sistema dei servizi per la Salute.

L’inizio  di un percorso
Da quella esperienza pluralista, ne era derivata la costituzione di un comitato promotore Territorio-Terapia  piemontese, per la pubblicazione degli atti delle attività realizzate (1986-1988) e  per  la divulgazione delle istanze che animavano il gruppo dei professionisti e rappresentanti di scuole di pensiero  diverse,  che si sono riconosciuti, dopo il primo Convegno Regionale e Nazionale degli operatori del settore socio-educativo-sanitario  (Ivrea, 1988), nella costituzione del Comitato Promotore ARS-T (Romagnano Sesia, 1989-1991)  che ha intrapreso la fondazione della Rivista Diapason “Notizie e Studi dai Servizi per la Salute” per diffondere le esigenze scientifiche  e le esperienze  pilota ed innovative  delle realtà di territorio (1989-1995, edita  in 3000 copie).

Eguali esigenze e valutazioni   sulle  criticità dell’apparato scientifico e istituzionale emergevano anche in altri paesi: nel 1989 a Parigi, per iniziativa del prof. Jacques Chabanier, Presidente dell’ANCMPP (Associazione Nazionale dei Centri Medico Psico Pedagogici di Francia) venne organizzato il “Primo Convegno Europeo dei Centri di Consultazione per l’infanzia e l’adolescenza con difficoltà psicopatologiche”, con oltre 400 aderenti rappresentanti tutti i paesi della U.E. Da qui si mossero ulteriori collaborazioni e occasioni permanenti di scambio tra professionisti di varia nazionalità, con l’intenzione di dare vita ad una cultura “del territorio” frutto di confronto inter-disciplinare e trans-nazionale che hanno trovato punto di convergenza nella nascita in Italia dell’Associazione di Ricerca Centro Studi transculturali ARSDiapason (agosto 91) presidente Dr.ssa Germana De Leo   Presidenti  del Comitato Scientifico Internazionale: Prof. Giovanni Bollea, Prof.ssa Marcella Balconi, prof. Franco Marziale,  e, in Europa, dell’Associazione Europea AE.SMEAF  per la promozione delle pratiche multidisciplinari in materia di salute mentale del bambino, dell’adolescente e della famiglia (febbraio 1992) presidente  Dr. Jacques Chabanier (Montpellier)

Ricerca, comunicazione orizzontale,  tra medici, psicoterapeuti,  psicologi, psicoanalisti, pedagogisti, assistenti sociali, (etc), dimensione di lavoro multidisciplinare sia con altre figure professionali che con altre scienze e discipline, integrazione dei saperi e delle conoscenze, sono divenuti i campi di principale interesse e approfondimento nel periodo pre-fondazione e sono stati posti a fondamento costitutivo dello statuto dell’Associazione di Ricerca Centro Studi Transculturali ARSDiapason, senza paura nel fare ricerca in campi complessi ma assumendo, per “non perdersi nei tanti campi” della trans-disciplinarietà e dei contesti esperenziali, un preciso accordo progettuale, costitutivo e statutario – il Progetto Salute Diapason-  per dare struttura coerente e sinergica alle ipotesi del lavoro scientifico all’associazione:

La chiarezza delle finalità emerse dall’intenso  confronto interprofessionale,  ha consentito l’adesione, dei molti professionisti ad un progetto realizzativo articolato su più filoni d’interesse e contemporanei settori di realizzazione strutturale, con verifiche periodiche dei progetti e dell’autogestione (audit qualità), quanto la supervisione  annuale delle sperimentazioni in corso, da parte del Comitato Scientifico  e Transculturale dei Promotori.

Gli scopi
Gli scopi derivati da questi campi di interesse, posti in statuto, sono riassunti in tre punti:

*promozione di ricerche epidemiologiche, cliniche, strutturali, concettuali, che abbiano come obiettivo l’aumento delle conoscenze nell’area delle cure primarie ed essenziali il cui fine ultimo, è bene ricordarlo, è quello di lavorare per un aumento della qualità e quantità di vita nel rispetto delle libertà individuali;

**sviluppo e diffusione delle esperienze significative, nazionali ed internazionali, nell’area della salute mentale e delle scienze naturali, anche promuovendo occasioni di confronto e di dibattito che privilegino il metodo dell’imparare-lavorando (work training) e della comunicazione tra pari dei partecipanti (workshop, collettivi);

***istituzione di servizi per i soci con l’obiettivo di elaborare strumenti di lavoro omogenei, non necessariamente uniformi, che grazie al confronto reso possibile da conoscenze comuni e dalle singole esperienze professionali, favoriscano la crescita di una cultura diretta da parte delle diverse figure professionali.

l’ALBERO MAGICO continua

2016 CentrIniziativa CulturaSolidarietà l’ALBERO MAGICO continua..
ardiapason



La  manifestazione di beneficenza   itinerante ed in rete, tra i PUNTI territorialicardclub scritto  che ha avuto inizio nella  Città  e nelle  Scuole di Boscoreale   , continua  con altre  tappe in Campania  quanto  in  Piemonte e in Lazio   e  altre Regioni , grazie  a  cittadini ed  enti locali  che  in itinere , stanno  dando  patrocinio, ospitalità , risorse,   per  AIUTARE i BAMBINI  vittime di malattie gravi da Inquinamento , attraverso la   ” Lotteria il Mosaico della Solidarietà”

Tutte le persone , da qualsiasi regione,   possono partecipare alla manifestazione di solidarietà e all’estrazione dei premi della  ” Lotteria”  offrendo  anche solo  una piccola quota  benevola     (minimo1€ )

biglietto x stampa

La vendita  dei biglietti   è aperta  no stop , anche  sul sito FB

possono essere  richiesti    on line,  (modulo partecipazione) su questa pagina   o al call center 3339608765

Si svolgeranno Estrazioni  periodiche  , la data delle estrazioni  e la lista  dei biglietti vincenti,

sarà  pubblicata  su questo sito  e comunicata per  email /posta ai vincitori   e  sui media locali.

2016………………..estrazione  a  dicembre                                              2017………………..estrazione  a  giugno

il Biglietto  otre che all’estrazione  della  lotteria,  può essere  finalizzato (  tessere Mosaico) al sostegno  di progetti di utilità sociale e a progetti  per la prevenzione della salute dell’infanzia e dell’ambiente.

In  questo  caso  la  sottoscrizione  per  quote ALBERO albero-magico-150x150 non potrà essere inferiore  a:

(   1 Albero  tessera Mosaico  gialla € 15 )                                                        ( 3 Alberi tessera Mosaico blu € 35 )

ogni biglietto  riserva  un ingresso omaggio    nei  PUNTI territorialicardclub scrittonel corso degli   eventi  ” FESTA dell’ ALBERO”2016     ,   con le  tessere ALBERO  si può partecipare ai   giochi  e intrattenimenti   sui temi albero, mosaico, solidarietà e a incontri culturali..

Progetto Salute Diapason (5) : CentrIniziativa DISABILI

Il primo nucleo fondatore  era costituito  da un gruppo  di giovani in formazione al Centro Training Professional Action dell’associazione. inseriti in un progetto sperimentale di ” socializzazione ed autogestione ”  , prevedendo  per ciascuno di loro, il compito di tutor educativo  nei confronti di  adolescenti disabili o con malattie mentali (psicosi,autismo)  del Centro Consultori Full Help Famiglia Handicap   appena  aperto.    I giovani  Tutor diedero vita  a  momenti  aggregativi  liberi,  ed a esperienze di vita in comune , fondando formalmente,  il primo Centriniziativa Giovani/Disabili,   un “luogo”-spazio   comune in cui riconoscersi e  “averne cura”,  obiettivi  e ulteriore  punto  qualificante e di forza, nella sperimentazione della cintura terapeutica allargata  del Centro Studi ARSDiapason.

I primi  Fondatori  Igor, Michele , Raffaela,  avevano commentata  cosi l’esperienza (dal sito 2003) :

Ciascuno di noi ( Federico F, Antonino P, Raffaella D.R, Francesca G., Dunja M, Franca C. Ivan  A. , Dario A., Francesco,M. Mariella D., Gabriele A. Gianni T et alter ).– aprendo le attività  ai giovani disabili-  è stato coinvolto in una esperienza  intensa,  e  arricchente  a livello personale (per questo molto formativa) Le giornate  trascorse insieme non sono state mai pensate e organizzate a priori, ma ogni attività e ogni iniziativa è stata posta in discussione e  valutazione nel gruppo   ( normali e disabili) ed è stata “condivisa” ovvero è stata  portata avanti dal gruppo stesso con il sostegno dei "più-adulti- presenti”, (le mete  delle uscite, il calendario, l’orario, i turni, le mansioni-incarichi di fiducia e per il gruppo, le scelte- compreso l’arredo  dei locali in cui era ospitato di volta in volta il Centro Giovani) L’ attività  che maggiormente ha coinvolto tutti  è stata il “fare musica” ,  dapprima estemporanea,  poi si è costituito un gruppo  di “apprendisti” e  di “più esperti”  che hanno dato vita  all’attuale gruppo “Libero Pensiero Musicale”  .  avevano questo motto :    tutti diversi    tutti uguali  in una unica band ! LPM  libero pensiero musicale!    come in una casa comune!     Ne  dà tutt’oggi  testimonianza il ricordo che ne hanno  i ragazzi di allora, gli  exDiapason, come Davide  nel suo blog.

Sull’onda  del  clima e delle esigenze operative  che   l’appello del movimento card club Cultura Solidarietà oltre i limitidell’Handicap ,  comportava per l’associazione,   anche il Centro Giovani/Disabili   volle farsi carico  della responsabilità della buona riuscita degli eventi  e , il  gruppo,  si  fece promotore  dell’appello per la integrazione ai Giovani, con un loro prodotto/repertorio  la    Festa Musica Giovani,   il Meeting Annuale del movimento CulturaSolidarietà oltre i limiti dell’Handicap ,  e le esibizione  LPM  dal  2001  al 2005,  sono state inserite all’interno del programma culturale estivo della città di Villarbasse (To), il primo Comune  che ha accettato e condiviso l’appello del movimento logocardclub centriniziativa per promuovere una cultura sensibile alle problematiche delle persone con disabilità e sollecitare l’impegno degli Enti Locali a favorire l’integrazione e la socializzazione per tutti i giovani 

Tale ospitalità ha consentito di rendere visibile e dare un luogo di incontro a Villarbasse al movimento delle associazioni che collaborano nei forum della rete web, ciascuno impegnato nelle proprie realtà regionali alla difesa dei diritti di legge riservati alle persone con disabilità (legge quadro 104/92, L.68/99 per l’Inserimento al lavoro, L.162/99 per la Vita Indipendente). In questo  contesto  il gruppo  Giovani/Disabili    è stato sollecitato  da nuove  presenze  con cui  confrontarsi ,  si è accresciuto di nuove  opportunità ed alterità,  affiancandosi a loro  anche  giovani con disabilità fisiche, con nuove  esigenze ed obiettivi, più  adulti e consapevoli della propria  condizione  di handicap   e  delle difficoltà oggettive  ed economiche  dell’integrazione  e della inclusione  sociale. In questo cambiamento negli  anni   si è  delineata  una nuova  dimensione  del Centro Disabili,   non più di soli  giovani, bensì  inter generazionale   ed impegnato  a vari  livelli e contesti  , sulle tematiche  di vita  che li coinvolgono in prima persona  e come cittadini.

3  i  VALORI  Fondamentali 
   


3 SPUNTI di Riflessione su  La   Persona  oltre la Disabilità

 Nel 2003  per l’anno Internazionale dei disabili ” hanno   proposto  il progetto di tele volontariato/ lavoro Cultura Solidarietà oltre i limiti dell’Handicap   per la costruzione e gestione di uno o più siti di dialogo e coordinamento di iniziative a favore delle persone disabili quanto di servizi di utile reperibilità on line , progetto  partner della Provincia  di Torino nell’ambito  del Progetto “ il lavoro è reale integrazione” segnalalo  con encomio dal  Ministero Politiche Sociali di allora.     
Promotori , presentatori/partner    del progetto di rete  cardclub  a livello nazionale   sono stati  ARSDiapason di Torino  Efestus di Genova e Milano Fondazione Daniele Scaglioni di Riva Lig .   singoli ed associazioni   dei gruppi social   egropuL.104., .,ne cito alcuni per  l’importanza che hanno avuto nella elaborazione teorica del movimento oltre l’Handicap:  CarloFilippo Follis Massimo Colla, Gianni.Pellis, Daniele Scaglioni, Monica Specchia,. (***) .Il progetto , pur   senza finanziamenti pubblici, tra varie vicissitudini  e  perdite luttuose  di alcuni dei  suoi più attivi e fervidi promotori,  è tutt’ora   in atto, grazie  alle loro idee, nel  rispetto  delle loro aspettative  e sofferenze. I problemi  legati alla L104  alla L168  alle finanze  dello STATO  per  il Welfare rimangono  anno dopo anno  della stessa specie  e  per lo più insoluti, da allora  cosa   sta cambiando?    Molto, anzi moltissimo se si pensa a trent’anni fa :   alle persone  disabili è stato riconosciuto  il dopo di noi, la vita indipendente,   il diritto  al lavoro  e molto altro ….conquiste  anno dopo anno  grazie all’attivismo  delle centinaia  di organizzazioni  di volontariato , associazioni , Consulte, disseminate in ogni Regione Italiana.    MA come ?  in che modo i disabili  godono  oggi   dei loro  conquistati Diritti ?

è la domanda  lancinante  che  ancora  Vanna Menegatti   come tanti altri sui social,  ancora  e sempre  più chiedono . e  questo come altri appelli  si rinnovano anno dopo anno…in più luoghi, da più realtà,  mantengono   il confronto e le collaborazioni sempre  attive  e vigili.  (segue)    

 POST.it  sulla Disabilità   di MARDINAT


per Partecipare  al progetto di rete oltre i limiti dell’Handicap  on line :

Le 4 esigenze del Centriniziativa Disabili

EROI ogni GIORNO
Rory Previti

Tutti ci sentiamo degli eroi quando riusciamo a superare delle difficoltà. Eppure, c’è chi supera grosse difficoltà ogni giorno, perchè gli riesce difficile fare quello che per altri è naturale e scontato.
Muoversi, parlare, camminare, vedere il colore del cielo e ascoltare il soffio del vento.
Eppure, tutte queste persone, questi Eroi ogni giorno, convivono con le difficoltà, le superano senza lasciarsi soverchiare e distruggere.
Sono i disabili gli Eroi ogni giorno.
Noi vogliamo ascoltarli, discutere con loro, ringraziarli per il fatto che ci sono, che soffrono ma lottano, farli sentire meno soli, ascoltare le loro storie di eroica quotidianità.
E fare in modo che anche altri sappiano.
Che non facciano come le famose tre scimmiotte: Una si tappava la bocca.
L’altra gli occhi.
L’ultima le orecchie.
Oggi c’è il nostro sito, la nostra e la vostra voce, per raggiungere il mondo, per abbattere il muro dell’indifferenza


Vita e Relazioni
Monica  Specchia

Scrivere sui Disabili e da disabile,  significa dare voce, volto e testimonianza ad un bisogno di integrazione e relazione con il mondo esterno.
Questo a nostro parere diventa sempre più importante e deve essere la priorità assoluta in ogni ambito in cui questa si manifesta.
E’ necessario che i disabili e chi si rapporta con loro si raccontino con sincerità, rivendicando diritti negati ma anche esprimendo le proprie paure, i propri umori, colori , allegrie senza reticenze o facili vittimismi.
Questi spesso vengono letti e risolti all’esterno regalando retorica, buone intenzioni che non diventano mai soluzioni reali ai bisogni.
E’ tempo di proposte non di alibi istituzionali, culturali, personali perché tutte le barriere vengano realmente abbattute.
Si devono riempire gli spazi vuoti, reclamare diritti di lavoro ed incontro perché la condizione di vita di un disabile non diventi una sorta di gabbia dorata che si rompe in mille pezzi non appena decadono le reti di protezione che gli offrono conforto pratico , economico ed affettivo.
Abbiamo bisogno della vostra partecipazione attiva perchè i disabili che troppo spesso si dipingono come gabbiani dalle ali ferite diventino gabbiani in volo capistorno aperti ai venti della vita

autonomia e autodeterminazione
Carlo Filippo Follis

Sono un disabileaffetto dalla nascita da Tetraparesi Spastica che ,all’età di 23 anni ho deciso, pur con una invalidità del 100% , e forse proprio per questo, che sarebbe dovuta esistere Norisberghen per fuggire da un destino che non mi apparteneva: quello del recluso nella propria abitazione.
Nacque così Norisberghen, frutto di una lucida “follia” a rispetto anche degli insegnamenti ricevuti, infatti sono stato ospite dell’Istituto Don Carlo Gnocchi di Milano, dall’età di sei anni a quella di tredici.
Mi fu insegnato che un disabile, nell’ambito delle cose “possibili”, può riuscire in tutto, mi è stato insegnato a non crearmi dei problemi, tanto più, in base a quelli già ricevuti da madre natura. La mia “impresa” Norisberghen nacque per la necessità di non farmi ammuffire di fronte ad un televisore; fu ispirata dalla mia passione per il modellismo, così divenne ciò che è oggi:  1 negozio e punto promozionale che cercano di soddisfare le esigenze dei modellisti e proporre, di tanto in tanto, delle proprie novità e innovazioni.
Con le mie difficoltà difficilmente mi sarei inserito in una struttura privata o pubblica garantendo a chi mi impiegava una degna produttività. Avrei dovuto ricevere da questa struttura particolari strumentazioni per poter lavorare. Questo è possibile se sei tu a crearti l’azienda, se sei tu che rischi in prima persona ed investi sulle tue necessità.
Poi c’è anche da dire che quattordici anni fa molte cose erano differenti da oggi. Non si è fatto molto, ma comunque qualcosa si è fatto in questi anni (ad esempio leggi come la 68, la 162..)
Un giorno una persona praticamente mi disse che sarei stato destinato a studiare tutta la vita. Non lo disse con cattiveria, ma non era preparata ad immaginare il sottoscritto come timoniere di un’impresa commerciale.
Norisberghen fu la fuga, fu l’unico modo per scappare da quegli arresti domiciliari che “senza aver commesso il fatto” ti avrebbero gettato addosso.
A ventitre anni sei inconsapevole di tutte le difficoltà che dovrai vivere, ma se non “fuggi” e ti crei un tuo mondo, impazzisci.
Avevo già conosciuto persone disabili, di grande valore, ma che non erano riuscite a scappare da un destino che non volevo fosse mio; dall’idea di passare dall’assistenzialismo casalingo a quello di un istituto. Quello che ho realizzato fino ad oggi sotto il marchio Norisberghen e come vita esterna all’attività credo possa farmi valere due soldi in più di un condannato alla vita appena descritta.
Norisberghen è un marchio che si è consolidato e affermato negli anni, è un’avventura, è il successo di un’idea ed è anche quell’impresa che non ha mai guadagnato una lira perché nessuno mai l’ha riconosciuta come “diversa”.
Il mondo ci definisce tali, ma come tali non ci vuole riconoscere. Si urla alla par condicio che è di molto differente dalla realtà di una pari condizione in base alle differenti realtà.Una vera condizione paritaria non si ottiene dando a tutti le stesse regole ma dando a tutti l’opportunità di, in questo caso, lavorare nelle stesse condizioni, con le stesse facilitazioni, al di sopra di quei limiti generati da una patologia che ti rende disabile e quindi handicappato nell’esecuzione di specifici atti, azioni o mansioni.

il Progetto Salute Diapason (3) : i CentrIniziativa ComunicazioneCreatività

Comunicazione Creatività

Fin dalla  fondazione   i  promotori e partecipanti al Comitato Transculturale dell’associazione ,   hanno curato la realizzazione di seminari e gruppi di esperienza,  ricerche  e studio anche nell’ambito dell’ARTE e dei linguaggi comunicativi.
 l’ARTE implica e pone in primo piano la soggettività, la persona , la sua capacità di espressione, la creatività, il fare e lo sperimentare, quanto un iter  e tappe precise, per la realizzazione  dell”opera” , un processo  permanente di apprendimento  soggetto-mezzo.
L’attenzione alla persona-soggetto  ha perciò  comportato l’approfondimento delle problematiche relative l’espressione e la comunicazione   nell’ambito dello sviluppo umano, quanto l’approccio  con esperienze  pratiche dirette con i bambini e  con persone disabilli  o con disturbi psichici; da  qui la sperimentazione di varie forme di ARTI Terapie  che il Centro Studi ARSDiapason Membro della Societè Internazionale de Psychopathologie de l’expression et d’art-therapie       ha messo a punto  nell’ambito della cura e della  riabilitazione integrata  per  bambini e adolescenti, adulti. .
All’inizio  il  gruppo  di  discussione-lavoro  era   costituito dai professionisti  e  da   tirocinanti  di alcune  scuole  di specializzazione (art terapy, musico e drammaterapia) del Piemonte e di Nizza,   che frequentavano   Stage pre/post laurea  o corsi di formazione  presso il Centro Training ARSDiapason  , via  via   ne sono derivati  differenti  filoni applicativi e collaborazioni  di artisti ed autori  che hanno consentito di realizzare mostre ed eventi culturali periodici,  per promuovere l’attenzione alla cultura delle diversita, alla qualità della vita e al benessere. aperti e diretti a persone di qualsiasi età oltre che a  professionisti del settore.
Fondatore  e  trainer  del Centriniziativa  ComunicazioneCreatività , è  stato  il Past President Marcello Piccardo,  Pioniere del Cinema di Animazione, e teorico  della Informazione Capovolta    ,  con lui hanno collaborato e si sono succeduti autori-artisti    Rodolfo Ceschia (regista/ drammaterapeuta),  Enzo Patti (pittore), Gianni Milano (poeta) ,Bruno di Maio (pittore),   ed  i più giovani   Michele Strocchi    (  musicista ),     Ivan Alovisio   (attore)   e   vari   artisti,  che  collaborano via  via ,  all’invito   sempre  aperto

Manifesto    FUORI   l’  AUTORE,                                                   Invito    sempre  aperto  ….     oltre i limiti  

L’Associazione persegue per statuto obiettivi pluridisciplinari di ricerca, formazione, educazione e di utilità sociale nei settori prevalenti della Salute e dell’Ambiente.

Aperta a chiunque, è amministrata da un Consiglio Direttivo Nazionale e da Comitati spontanei che costituiscono le sezioni Regionali ARSDiapason.

Fulcro della vita sociale dell’associazione sono  i CentrIniziativa Giovani, Genitori, Disabili, ComunicazioneCreatività, PoliProfessionali GAPP, EducationalGAIE, punti  di aggregazione nei quali  i soci organizzano eventi, opportunità conviviali di incontro e di dibattito culturale, programmi di educazione continua, opportunità di volontariato e stage formativi.

Il  CD Nazionale amministra  le attività dell’associazione  e  il  Centro Studi e Ricerca per la Salute, il Benessere, lo Sviluppo Armonico dell’Individuo nell’Ambiente e nelle Comunità , nucleo fondativo dell’associazione originaria, e gestisce  servizi per l’aiuto alla persona (Consultori Full Help® )

Pur nella più ampia autonomia delle aggregazioni spontanee dei partecipanti, i punti territoriali hanno una propria autoregolamentazione programmatica con coordinamento nazionale, e ciò consente scambi e collaborazioni tra le differenti micro-realtà locali (rete- network) e la considerazione, nella progettualità  delle differenti esigenze culturali,  dei  principi fondativi transculturali, pluridimensionali e comunitari dell’Associazione, che si rinnovano  nel tourn-over   dei soci.

La ragione sociale di associazione Culturale e di Promozione Sociale A.C.P.S. consente di garantire a tutti i soci la partecipazione e la fruibilità di attività e servizi ”a propria dimensione”, quanto  la trasparenza della  vita  societaria, e  il mantenimento della qualità innovativa dei servizi di aiuto e di cura, che il metodo arsdiapason® si propone ed assicura.

Progetto ALBERO MAGICO dall’uso al riciclo: l’ARTE di Arrangiarsi


mercatino l’Arte del Riciclo
Nell’ambito del progetto pluriennale dal nome evocativo di Albero Magico, sponsorizzato dall’azienda Ambiente Reale e dal Comune di Boscoreale (NA), la mostra-mercato Beneficenza dall’Uso al Riciclo:


mercatino l’Arte del Riciclo 
l’ARTE di arrangiarsi propone il senso alternativo del “consumo”: oggetti destinati alla discarica che, grazie alla cura e al recupero artigianale degli operatori dell’Isola Ecologica, non solamente trovano un secondo utilizzo ma ri-prendono vita, diventano vivi a tutti gli effetti e nuovamente usabili e desiderabili da un nuovo estimatore-consumatore.
L’iniziativa sta coinvolgendo tutta la cittadinanza che “col cuore” sta rispondendo e condividendo lo scopo benefico e di solidarietà in aiuto ai bambini di Boscoreale colpiti da malattie oncologiche da inquinamento e degrado ambientale, promosso dall’Associazione ARSDiapason.

L’iniziativa del mercatino e della raccolta fondi proseguirà nel corso delle Festività 2014 e dal 2015 avrà prossime ri-edizioni, poiché è negli auspici di tutti , grazie alla volontà e volontariato delle Associazioni che hanno partecipato, .che diventi un usuale e periodico appuntamento per Boscoreale: una Comunità per la Solidarietà!

 il Mercatino : dall’uso al riciclo: l’ARTE di Arrangiarsi    ha suscitato interesse e molte collaborazioni extra regionali,  tanto   che si  sta  allargando  la  adesione   al mosaico solidarietà2che vedrà , in  movimento….anche   altre   ….Comunità per la Solidarietà!

segnaleremo su questo sito  le tappe  e  gli appuntamenti locali   dell’iniziativa.
Spettacolo alunni scuole x festa Albero

Alunni delle scuole che hanno prodotto manufatti dal riciclo