Domande Impertinenti ….. della Redazione……a vol d’uccello n°1
In occasione del 25 esimo Anniversario della Fondazione della Associazione ARSDiapason 1991-2016, la Redazione vuole consentire a ciascuno di conoscere ed interpellare direttamente i soggetti agenti e i fondatori del Progetto Salute Diapason e dell’Associazione, per delineare il lungo percorso che ha caratterizzato questi primi 25 anni di fondazione, direttamente dalla viva voce delle persone che hanno contribuito e sono nella storia di ARSDiapason.
Con il Form a pie di pagina, ciascuno potrà interloquire direttamente e rivolgere domande..ricevere risposte pubbliche o private.
Vi sollecitiamo altresì ad inviare a questa Redazione, delle personali testimonianze, ricordi, aneddoti, riflessioni sulla propria personale esperienza e partecipazione alla vita (anche sporadica, di striscio, frammentaria, momentanea…) ed alle iniziative dell’associazione 1991-2016. i Vostri ricordi fanno parte della storia e per noi “documentaristi” è importante percorrere il concatenarsi dei fatti.
sorridere per educare Per iniziare La Redazione ha intervistato “a vol d’uccello” la prima Volontaria che ha dato l’avvio a ciò che oggi abbiamo ereditato : “il progetto di questo sito” e che ci ha affiancati per assumere appieno la nuova gestione web.
Mirna Delloggi è la Volontaria Senior , che ha lanciato on line , l’APPELLO per la SALUTE e per la rete Cultura Solidarietà oltre i limiti dell’Handicap, avviando il social network sulla Legge104/99, e altre successive nel campo dei diritti e delle pari opportunità.
Le abbiamo rivolto poche semplici domande e abbiamo ottenuto la promessa della sua disponibilità a una futura intervista più esaustiva, quanto a rispondere direttamente ai lettori ARSDiapason
Domande Impertinenti a Mirna Delloggi
1 Domanda: sei contenta di lasciare il tuo posto on line ?
Risposta : certo che si, c’è limite a tutto, quando ho iniziato bastava sapere poche cose per navigare on line, oggi siete veloci e con modi di comunicare sbrigativi, io non sono più in grado di assolvere una funzione on line, ci vuole professionalità e non solo il cuore nella causa (mission e azioni che si fanno) come era prima…. alla mia epoca, nel volontariato, ! oggi è tutto cambiato ! Sapete che cosa vuol dire questo ? significa che sono vecchia e che giustamente e meritatamente devo andare in pensione! Quindi sono non solo contenta ma arcicontenta, perché da quel che vedo arsdiapason.it , sta crescendo ed è propositiva ,la redazione del sito si trova perciò in buone mani, e siete VOI ….(oltre il mio limite) ad iniziare e dare ” voce” a una nuova ERA., a un prossimo ciclo che spero sia longevo quanto i nostri attuali e passati , 25 anni di Associazione! ovvero per dirla nei correnti termini del sentire quotidiano
…..via i vecchi, l’antico , i lenti, strada e onori ai giovani, al moderno, al presente ….vecchi in pensione, giovani al lavoro !
2 Domanda: Ma dai Mirna non vederla così ! piuttosto siamo una staffetta, tu ci passi il Timone della Redazione on line ! Hai piuttosto un consiglio , delle indicazioni da darci , a noi nuovi e giovani , che non conosciamo il passato ?
Risposta : Se volete conoscere chi siamo, cosa abbiamo fatto, etc…. spulciate gli archivi del Centro di Documentazione
ella originaria RIVISTA Diapason ! 1989- 2006 una mission per la Salute il webmaster e la nuova Redazione del sito www.arsdiapason.it , ne avranno da leggere e valutare ! per ricostruire ogni tappa di questi 25 anni di fondazione e riempire la nuova rubrica Documenti !!!! Aver chiara la storia….per iniziare una nuova storia . e come avevo scritto in un editoriale di tanti anni fa miei cari…. UNA STORIA che..continua e si RIPETE un inizio, un percorso, un traguardo !! la ciclicità della Vita . e posso dirvelo , dall’alto e dal peso dei miei over anta ! altro che i 25 dell’associazione, o vostri !
Comunque, per la mia parte di storia, dopo la sospensione della pubblicazione cartacea della Rivista ho continuato a occuparmi delle public relation dell’associazione nel settore dell’handicap e con i giovani disabili che frequentavano il Centro Polivalente CulturaSolidarietà di Torino, ho imparato anche io l’uso del web ed ho potuto lanciare l’ Appello on line nel 1999…… che non si è mai interrotto! che trova sempre qualche testimoniata ri-attualizzazione verso e oltre quel 2000……che in allora si auspicava in tanti persi per strada, e chissà credo che quel testo dell’appello , sarà ancora attivo ovvero attuale , anche nel futuro sempre urgente , a vedere come sta andando il mondo di oggi , direi sia questa una previsione! Sapete ragazzi, grazie a questo nuovo sito www.arsdiapason.it , l’Appello potrà continuare per ARSDiapason , perché i contenuti , le proposizioni, i contesti ed i significati che si indicavano e si perseguivano nella mission di all’ora , sono ancora oggi evidenze, esigenze e bisogni vivi, emergenti dalle realtà della intera società , sono traguardi urgenti ancora da raggiungere e non ancora punti fondamentali e istitutivi di una democratica e multiculturale società moderna , come dovrebbe esserlo-dal mio punto di vista- una nazione l “‘Italia , con 150 anni e più di STORIA” ! Questa è la sola indicazione che posso darvi, sì , un passaggio di Testimone, come nella corsa a staffetta, dal “Vecchio” (passato) al ” Giovane” (presente) ….una testimonianza, una presenza, una mission… che continua …..in pochi….in tanti…..chissà, ma sempre con una stessa identità l’ ARSDiapason CulturaSolidarietà oltre il limite …dell’Handicap!
3 Domanda: E’ un compito immane ! troppo ideale ! tipico della vostra generazione (scusa mirma) ! ne lla complessità di oggi , anche del solo settore di cui ti sei occupata tu ” l’Handica p la legge 104/99, spiegami : chi, come e perché contrapposti interessi e situazioni ed enti , i varii scandali pubblici , potrebbero mai rispondere a quell’appello oggi ?
Risposta : Miei cari, siete voi che dovete fare questa analisi e trovare i modi e i perché della vostra mission 2016 e oltre ! Io posso solo indicarvi quello che in allora è stato possibile , e lo trovate nella Documentazione, potete perciò rileggere in chiave odierna e trovare modi e strumenti attuali , per una efficace riproposizione della mission originaria.. ad esempio voi state ereditando questo piccolo stralcio di storia, orbene, l’avrete pubblicato sul vostro bel sito, ma poi? che ne farete? :
storico del movimento in risposta all’Appello logocardclub centriniziativa
Riflessione : Miei cari !, mi sembra proprio che si metta in evidenza davvero il gap generazionale che ci divide o meglio distingue : Vedete se siete d’accordo : Noi agivamo di cuore, di intuizioni, di valori, di ideali, di sogni e ci siamo inventati improvvisati, strumenti e regole, abbiamo fatto crescere istituzioni che non c’erano. Voi di oggi, di cuore sì, ma agite di /per conoscenze, di intuizioni, di valutazioni, di interessi, di bisogni , di realtà sognate, e vi dovete professionalizzare nella gestione di strumenti vecchi quanto nella invenzione di nuovi strumenti, regole, valori !
Sicuramente il vostro ruolo generazionale è ben più difficile e complicato del nostro ! per questo accetto di buon grado la mia vecchiaia e ruolo di pensionata. Perché ? perchè l’ agire con ” conoscenza scienza e coscienza ” è già difficile a perseguirsi nel microcosmo individuale della singola Persona, figuriamoci quanto lo è , se lo si perseguisse, in una intera Istituzione ! Agire Sociale e Governare con “conoscenza scienza e coscienza ” ? sarebbe mai possibile ? ” ai posteri l’ardua sentenza” !! Credetemi! voce di vecchia, era una utopia ieri e rimane utopia oggi , per la mia e per la vostra generazione : bella eredità che vi diamo, poveri giovani !?!
A me lasciate quel che sono stata e sono, semplicemente : una giovane del.. 68, con utopie ed ideali sociali di eguaglianza e pari opportunità, con valori di lealtà e di equità, con ideali personali di progresso e benessere. e con ciò vi ho dato la mia carta di identità , della generazione del rock, del Ché, del Big ! ma anche del post Hiroshima, del Vietnam, dell’Irak etc etc…..Passato, ricordi, …lasciamo stare. Vi Saluto , grazie per la vostra simpatia, curiosità ed accoglienza,
Scusa se ancora divago ma , proprio voi giovani di questa REDAZIONE, e i lettori del vostro arsdiapason,it che generazione rappresentate? che cosa cercate ? o solo io senior, , ? mi piacerebbe fare una piccola indagine tra voi ! Potremmo , se volete, Incontrarci in un prossimo Convivial di confronto inter generazionale…… come sarà spero la Festa del 25° anniversario dell’Associazione ARSDiapason Centriniziativa cardclub CulturaSolidarietà 1991-2016 ! Ciao ! ad allora….
Intervista “a vol d’uccello” n° 1 Mirna Delloggi risponde a Domande Impertinenti – La Redazione sorridere per educare
Vedi anche :
Intervista “a vol d’uccello” n° 2 Valeria Debartolomeo risponde a Domande Impertinenti – La Redazione
http://www.arsdiapason.it/?p=1226
sabato 27 maggio 2017
Domande Impertinenti della Redazione Intervista n° 2
Domande Impertinenti della Redazione Intervista n° 2
Intervista “a vol
d’uccello” n° 2
La Redazione ha
intervistato anche l’ ultima Volontaria che ha
aiutato MIrna Delloggi
a dare “struttura”
e strumenti web al
“progetto di questo sito“, una
giovane, che ha fatto
un lungo percorso dal
2008 al 2014 nella
dimensione ARSDiapason, e
che oggi, ritorna
a collaborare con noi
nella gestione web-edit della
rete comunicativa Cultura Solidarietà . Benvenuta
….collega !
Le abbiamo
rivolto poche semplici
domande e abbiamo la promessa
della sua disponibilità a una
futura intervista più esaustiva,
quanto a rispondere direttamente ai lettori da un suo
personale Blog.
Domande
Impertinenti a Valeria
Debartolomeo
1 Domanda:
A differenza di
Mirna, non eri animata da
una mission, non
conoscevi quindi neppure
l’associazione, né tantomeno
ne eri partecipe o
interessata, bensì avevi
un tuo obiettivo più
personale e motivi che ti avranno fatto
inizialmente accettare la condizione
WorkTrainingGHO offerta dall’Associazione. Puoi dirci come è
iniziato il tuo percorso?
Risposta :
Le esperienze lavorative che avevo avuto prima di incontrare ARSDiapason mi avevano portato alla conclusione
che il web non doveva essere soltanto uno spazio commerciale
ma un luogo assai ampio nel quale la cultura potesse
trovare nuova forma e crescita. Io conoscevo i servizi
sociali perché sono una ragazza madre e collaboravo con una
associazione sul quartiere popolare nel quale abitavo. Avevo
quindi vissuto di persona i cambiamenti sociali che
internet e la grafica provocano all’interno di una comunità.
Ho visto persone incontrarsi, organizzare occasioni
di scambio e migliorare la qualità della propria vita
quotidiana. Dunque quando mi proposero di collaborare al
progettosito ARSDiapason
accettai di buon grado perché credevo di poter studiare e sperimentare
questo ideale, cioè
l’uso delle tecnologie nella vita di tutti i giorni e le innovazioni
che esso comporta.
2 Domanda: :
e come è stata la tua esperienza di volontariato e
formazione online? A cosa o quanto ti è servita?
Risposta :
Mi ha chiarito le idee sulle necessità concrete che una
Associazione può avere, mi riferisco agli aggiornamenti costanti,
alla puntualità delle informazioni, all’ampliamento della
rete di conoscenze e quindi all’organizzazione della comunicazione
anche nelle sue accezioni più alte. Occuparmi del sito di Marcella Balconi per esempio
richiedeva una certa cura dei contenuti
e dei messaggi da trasmettere all’utente, trattando di argomenti
delicati quali la neuropsichiatria infantile non poteva limitarsi alla diffusione di un messaggio ma aveva
bisogno di fare breccia nella mentalità delle persone, far capire l’importanza
degli argomenti che trattava e fornire
possibilità di interazione con
chiunque.
3 Domanda:
tu hai condiviso
o condividi oggi la
mission di cui ci parla Mirna
Delloggi nella intervista n°1?
Risposta :
Io credo come lei che per le società moderne avere la
visione concreta delle leggi sociali sia fondamentale. Un servizio sociale deve
avere basi solide su cui poggiare perché deve offrire certezze ai
cittadini e i cittadini cresceranno e miglioreranno la propria società continuando
ad elaborare nuovi messaggi e nuove leggi condivise.
Se questo tipo di lavoro non viene fatto ogni rivoluzione
lascia il tempo che trova, non diventa una eredità sulla quale poter costruire
un futuro.
E’ un problema antichissimo questo, la memoria e le
tradizioni rischiano continuamente di essere abbandonate e dimenticate. I modi per tramandare la nostra cultura ai
posteri sono infiniti e meravigliosi. Le leggi che le persone scovano nella
vita sono fondamentali alla crescita
dell’individuo quindi anche io certamente sento e cerco la stessa mission di
Mirna.
Ad esempio, nel mio
lavoro, l’handicap è considerato importantissimo per l’interazione
uomo-macchina e le associazioni
che si occupano di insegnare l’uso di internet a persone con disagi di vario genere hanno non
solo modificato profondamente l’uso della rete, ma anche stabilito norme
riconosciute a livello internazionale come basilari per la persona e per il
rispetto della legge.
4 Domanda :
Cosa ti aspetti da
questa nostra nuova collaborazione in STAFF Centriniziativa ?
Risposta :
Non so se quello che mi aspetto corrisponda a quello che mi
piacerebbe fare. In questo periodo della mia vita sono affascinata dalle
invenzioni che le persone che usano
internet spontaneamente propongono alla società.
A me personalmente piacerebbe riuscire a formulare un
linguaggio di comunicazione che valorizza questo aspetto della vita sociale,
quindi provocare cambiamenti, esprimerli con la grafica e
facilitarne la diffusione con la rete.
Penso che questo tipo di lavoro sia importante
nell’associazionismo perché oltre alle connessioni c’è tutto il lavoro che ogni
associazione fa in casa propria e questo
lavoro messo in relazione con quello di altri porta cambiamenti e rivoluzioni
entusiasmanti,
costruisce benessere e amplia gli interessi culturali della
popolazione. Cosa c’è di più bello di questo?
Non è forse ciò che ci rende felici confrontarci con gli
altri e riuscire a creare qualcosa di nuovo,
uno spazio nel quale i nostri sogni cominciano ad esistere?
Quello che mi aspetto invece non lo voglio sapere.
Preferisco mettermi in gioco e vedere cosa succede. Rimarrei però un po’ delusa se il mio
lavoro diventasse quello di un tecnico, di un operatore che semplicemente esegue ciò che gli viene
commissionato.
Personalmente mi sento un po’ in imbarazzo perché, come
dicevo, vorrei entrare nei vostri mondi e farli diventare fantastici, ricchi di contenuti, belli…. Il mio lavoro è
questo, e, la curiosità mi spinge a
disturbarvi, ad infastidirvi con le mie proposte…….beh non abbiamo ancora iniziato…stiamo iniziando
no ? Sono sinceramente attratta da quello che insieme potremmo costruire
ma non so esattamente dove sedermi, vorrei cioè capire in quale punto di questo mondo un webmaster
trova la luce per rendersi utile !
E Cara Valeria !
vorremmo capirlo anche
noi !!
martedì 16 maggio 2017
Il consultorio educativo per l'aiuto Educativo e la Prevenzione
AI GENITORI, AI BAMBINI, AGLI ADOLESCENTI
Il Consultorio rappresenta una risorsa facilmente accessibile dai singoli genitori, da insegnanti ed educatori per affrontare con la consulenza di esperti in pedagogia, psicologia e neuropsichiatria le problematiche suscitate nella relazione educativa.
La consulenza ai Genitori è finalizzata alla comprensione dei bisogni inespressi dei bambini, e al sostegno delle figure genitoriali.
La consulenza agli Insegnanti è finalizzata alla comprensione delle caratteristiche di relazione e di apprendimento dei bambini (e, in particolare, dei soggetti problematici), all'individuazione o verifica dei curricula messi in atto, alla formulazione/verifica dei PEI, alla promozione di esperienze e sperimentazioni didattiche e di integrazione calibrato sulle esigenze individuali e di contesto operativo.
L'EQUIPE PLURIPROFESSIONALE
I consulenti sono professionisti del Centro Studi Transulturali ARSDiapason esperti nel metodo FULL HELP, coordinati dai trainer dr.ssa Germana De Leo (psicoterapeuta-neuropsichiatra infantile) e dal dr. Elvio Mattalia (psicopedagogista).
L'équipe può essere anche interpellata per consulenze relative a progetti, svolgibili in singoli istituti scolastici o reti di scuole, di educazione alla salute, di sperimentazione curriculare interdisciplinare, di prevenzione del disagio e di formazione permanente, rivolti a docenti o genitori o agli operatori della rete locale dei servizi in appoggio alla scuola (accordi di programma).
MODALITÁ D'ACCESSO
L'ingresso è libero per i singoli associati ( tessera ENDAS-ARSDiapason) ed a domanda individuale.
Con gli Enti viene stipulata la convenzione/abbonamento annuale che garantisce un minimo di base di consulenze presso sedi locali, e dà la possibilità di ampliare la richiesta di ulteriori fruizioni- prestazioni, anche nel corso dell'anno scolastico a tariffe bloccate (SERVICE PASS-Aggiuntivi).
TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI PER GENITORI
Preventive - controllo evolutivo: Genitore-bambino
Sostegno psicoeducativo Ai genitori, alla coppia
Psico -Neuro-Diagnostiche: Bambini, adolescenti
Training di Appoggio terapeutico: Individuale e di gruppo per bambini, adolescenti, genitori
Training di sostegno evolutivo: Individuale e di gruppo per bambini, adolescenti
Gruppi self-help
· individuali
Il Consultorio rappresenta una risorsa facilmente accessibile dai singoli genitori, da insegnanti ed educatori per affrontare con la consulenza di esperti in pedagogia, psicologia e neuropsichiatria le problematiche suscitate nella relazione educativa.
La consulenza ai Genitori è finalizzata alla comprensione dei bisogni inespressi dei bambini, e al sostegno delle figure genitoriali.
La consulenza agli Insegnanti è finalizzata alla comprensione delle caratteristiche di relazione e di apprendimento dei bambini (e, in particolare, dei soggetti problematici), all'individuazione o verifica dei curricula messi in atto, alla formulazione/verifica dei PEI, alla promozione di esperienze e sperimentazioni didattiche e di integrazione calibrato sulle esigenze individuali e di contesto operativo.
L'EQUIPE PLURIPROFESSIONALE
I consulenti sono professionisti del Centro Studi Transulturali ARSDiapason esperti nel metodo FULL HELP, coordinati dai trainer dr.ssa Germana De Leo (psicoterapeuta-neuropsichiatra infantile) e dal dr. Elvio Mattalia (psicopedagogista).
L'équipe può essere anche interpellata per consulenze relative a progetti, svolgibili in singoli istituti scolastici o reti di scuole, di educazione alla salute, di sperimentazione curriculare interdisciplinare, di prevenzione del disagio e di formazione permanente, rivolti a docenti o genitori o agli operatori della rete locale dei servizi in appoggio alla scuola (accordi di programma).
MODALITÁ D'ACCESSO
L'ingresso è libero per i singoli associati ( tessera ENDAS-ARSDiapason) ed a domanda individuale.
Con gli Enti viene stipulata la convenzione/abbonamento annuale che garantisce un minimo di base di consulenze presso sedi locali, e dà la possibilità di ampliare la richiesta di ulteriori fruizioni- prestazioni, anche nel corso dell'anno scolastico a tariffe bloccate (SERVICE PASS-Aggiuntivi).
TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI PER GENITORI
Preventive - controllo evolutivo: Genitore-bambino
Sostegno psicoeducativo Ai genitori, alla coppia
Psico -Neuro-Diagnostiche: Bambini, adolescenti
Training di Appoggio terapeutico: Individuale e di gruppo per bambini, adolescenti, genitori
Training di sostegno evolutivo: Individuale e di gruppo per bambini, adolescenti
Gruppi self-help
TIPOLOGIA DELLE PRESTAZIONI PER INSEGNANTI ED EDUCATORI
Psico pedagogiche
· di team classe
Metodologiche
- alla formulazione dei PEI
- alla conduzione di sperimentazioni curricolari ed extra curricolari
- alla formulazione dei PEI
- alla conduzione di sperimentazioni curricolari ed extra curricolari
- alla conduzione di gruppi e per la formazione di tutor
il Progetto Salute Diapason (4) : Centriniziativa Genitori e Famiglia
Il primo nucleo del Centro Genitori è nato da esigenze interne ai protocolli di ricerca del Centro Studi ARSDiapason per la messa a punto del metodo terapeutico partecipato ssfpp - "Consultorio Full Help® Famiglia Handicap” nel 1996 , a tale scopo i genitori dei bambini ed adolescenti seguiti dal Consultorio, sono stati invitati a creare essi stessi attività spontanee, riservate a loro stessi, secondo esigenze emergenti dai vari componenti del “gruppo genitori”. I gruppi assunsero subito funzioni di self help, e tra i genitori si espressero nuove attitudini, nuove attenzioni , nuove capacità a dialogare. Utili risorse per affrontare momenti di incertezza, difficoltà e bisogno di aiuto o di consolazione. Nel giro di un anno il Centro Genitori assunse una sua propria identità e collocazione, completando la funzione della “cintura terapeutica allargata” nei confronti dei giovani pazienti.
Al termine della sperimentazione regionale che aveva consentito le frequenze dei giovani e delle loro famiglie, a carico del servizio pubblico, per non interrompere i benefici ed efficacia della cura, alcuni genitori condividendo autonomamente la mission , fondarono la Associazione di Volontariato l’Ancora “Abbiamo sperimentato sui nostri figli e su di noi un metodo di presa in carico globale, non solo assistenziale, ma anche sanitario, con un lavoro di rete che coinvolgeva non solo i servizi, ma la scuola, il lavoro, l’ambito parentale, amicale, e soprattutto permetteva alle famiglie di partecipare in modo attivo al progetto di vita per il loro figlio. Per questo nel 1998 ci siamo costituiti in associazione: per promuovere il riconoscimento delle esigenze di “cura”, oltre che di assistenza, dei giovani diversamente abili e il loro diritto ad essere inseriti in ogni ambito della vita sociale.”
Negli stessi anni venivano sperimentati, dal Centro Studi progetti di rete preventiva scuola-famiglia con un programma permanente “educare dialogando” per genitori di bambini 0-6 , svolto nelle scuole; nell’ambito di tali iniziative si formarono altri gruppi di genitori in tourn-over, che si incontravano per mettere a confronto esperienze sulla relazione genitori- figlio ( dalla nascita all’età adolescenziale) e sulle emergenti problematiche intrafamigliari (rapporto coi nonni, rapporti di coppia, famiglia d’origine, famiglia adottiva/affidataria),
Aggregazioni spontanee e iniziative che si svolgono variamente nei punti territoriali , che pur su nuove tematiche e punti di interesse, mantengono la tensione culturale ed operativa degli iniziali progetti scuola-famiglia-giovani.
logo centriniziativa 2015Genitori e Famiglia
progetti istituzionali “ Educare- Dialogando” ” un Volontario per Amico” “GUEST Scambio ospitalità”
lunedì 15 maggio 2017
Il Progetto Salute Diapason 2
Il Progetto Salute Diapason, filo rosso della storia e delle realizzazioni dell’Associazione, prevedeva la costituzione organica di “collettivi di lavoro e studio” in differenti campi di ricerca e la regolamentazione in un sistema strutturato di formazione permanente partecipata delle comunicazioni e delle interazioni tra i diversi settori di studio e tra le diverse gerarchie e ruoli. Un setting strutturale e di management dell’organizzazione non profit, per consentire – anche oltre il periodo fondativo – la sperimentazione di strumenti e metodologie proprie al lavoro di ricerca (teorica ed operativa).
Gli obiettivi dell’Associazione, in primis l’attenzione ai problemi della prevenzione e della cura nel contesto di vita dei bambini ( M.Balconi, G.Bollea, M. Piccardo) si sono tradotti nell’attivazione contemporanea di gruppi di studio e ricerca operativa, rimasti attivi e rappresentativi della attività dell’odierno Centro Studi per la Salute, il Benessere, lo Sviluppo Armonico dell’Individuo e delle Comunità nell’Ambiente
GRUPPI e FOCUS
A) GRUPPO DI RICERCA CLINICO PER L’AIUTO AL BAMBINO E alla sua FAMIGLIA
Ha fatto riferimento per gli approcci teorici e metodologici a Marcella Balconi, psicoanalista infantile, e a Giovanni Bollea, neuropsichiatra infantile entrambi Presidenti onorari del Comitato Scientifico Europeo, quanto ai modelli sperimentati nel campo della Neuropsichiatria Infantile e della Psicoanalisi agli Adolescenti (Ajuraguerra, Lebovici, Senise, Zapparoli, Giannotti)
Grazie ai confronti del periodo prefondativo, l’esigenza prioritaria era la messa in pratica dei modelli di approccio psicodinamico e sistemico di cui erano portatori i singoli partecipanti (medici, psicologi, psicoterapeuti, riabilitatori) per trovare risposte orientate precipuamente alle esigenze di informazione e di aiuto di cui la famiglia – per poter rappresentare il primo capisaldo nell’azione preventiva, avrebbe bisogno, e che, se delegata e assunta solo ad interventi esterni (scuola, servizi) potrebbe fallire: quindi il gruppo si mosse nell’obiettivo di migliorare le attenzioni e le comprensioni che solo i genitori possono offrire ai propri figli e che rappresentano ancore sicure allo sradicamento, al disadattamento sociale, alla devianza comportamentale, fattori indispensabili ad una armonica evoluzione della personalità del bambino (funzioni preventive primarie)
Riferendosi alle concezioni consultoriali – modello francese (Centre des Consultations Psyco-Medico-Pedagogique) ed americano (Counseling), dal ’92 il collettivo-equipe aprì il primo Consultorio Centro Studi Clinici per genitori e bambini, sperimentando nella pratica dell’ apprendere dall’esperienza la formazione interdisciplinare dell’equipe poli professionale e nella regolamentazione del metodo operativo (buone pratiche).
La continuità dell’azione di studio e ricerca ha consentito di strutturare l’attuale Consultorio Full Help per L’Aiuto Educativo in grado di rispondere a più livelli ed a più esigenze correlate: a problemi di “cura” quanto ai problemi del “disagio”, dell’ informazione, dell’educazione permanente, della prevenzione.
B) GRUPPO DI RICERCA TRANSCULTURALE PER LO SVILUPPO CREATIVO, IL MOVIMENTO, LA COMUNICAZIONE. Ha fatto riferimento per gli approcci teorici e metodologici a Marcella Balconi, psicoanalista infantile, e a Marcello Piccardo, autore-ricercatore, entrambi Presidenti onorari del Comitato Scientifico Europeo. Oltre ai seminari interni, il programma si è articolato su interventi di documentazione e ricercazione sul disegno e l’espressività infantile – il bambino autore – con la collaborazione di alcune scuole dell’infanzia e primaria che hanno permesso la sperimentazione psico-pedagogica della metodologia di sensibilizzazione e di approccio ai linguaggi creativi. Negli anni si è costituita una stabile equipe operativa che, nell’esperienza in vari contesti e nel percorso formativo, ha arricchito con lo studio delle arti-terapie l’approccio metodologico, rendendo stabile la strutturazione di uno specifico Centro Training Comunicazione Creatività, per la formazione continua della persona (dall’infanzia all’età adulta) e corsi triennali per professionisti. Il metodo C&C ARSDiapason oltre ad essere applicato nelle strutture dell’associazione, è stato sperimentato con soggetti disabili in servizi pubblici grazie agli art-terapeuti Rodolfo Ceschia (teatro-terapia) e Nadia Gagliardi (danzarmonia), che lo hanno applicato nella metodiche della Scuola Linguaggi Artistici Integrati (SLAI) aperta nel 2009 dalla Provincia e dal Comune di Novara per la formazione triennale degli operatori del settore socio-educativo- settore Handicap
C) GRUPPO DI STUDIO INTERPROFESSIONALE PER LA PRESA IN CARICO Psico-Terapeutica
Tale esigenza era già emersa nel periodo pre-fondazione, nei gruppi di discussione Territorio-Terapia operanti dall’ 1984. Alla base vi era la ricerca effettuata sugli esiti delle psicoterapie infantili condotta su un campione regionale assai ampio di ex-utenti dei Servizi di Neuropsichiatria Infantile tra i 15 e i 25 anni, (coordinata dalla Drssa De Leo e dall’equipe NPI dell’Ospedale Mauriziano di Torino) da cui si era messo in rilievo – nel campione con patologie in peggioramento/ cronicizzazione – un dato estremamente critico: i giovani oltre a questi Servizi, non avevano goduto di altri riferimenti validi che li potessero aiutare a trovare una collocazione extra scolastica né tanto meno lavorativa né avevano avuto altro modo di proseguire al di là della presa in carico dei servizi di neuropsichiatria infantile, di un iter o supporto riabilitativo o psichiatrico nel periodo adolescenziale né in età adulta. Il sistema della “cura ”, “rete socio-sanitaria” era esso stesso fattore di co- morbilità.
Lo studio delle casistiche personali metteva meglio in rilievo la drammaticità delle ripercussioni di tali fatti di realtà nei vissuti e nelle esperienze personali di ciascun giovane o delle loro famiglie. Consapevoli dell’ampiezza del problema e delle difficoltà tecniche quanto scientifiche di formulare ipotesi interdisciplinari e/o intersettoriali percorribili nella realtà dei servizi, il nostro studio e dibattito si incentrava sui nodi teorici delle psicopatologie e delle diagnosi differenziali delle casistiche. Non si pensava di giungere ben presto alla constatazione che “per meglio capire” e leggere le ipotesi diagnostiche, fosse necessario sperimentare “de facto” una modalità di “presa in carico” dei problemi dei giovani con handicap e delle loro famiglie che andasse al di là di quella tradizionale condotta e sperimentata pur come “buone pratiche” nei servizi pubblici.
Grazie a questa “sensibilizzazione”, quando ci trovammo di fronte a situazioni d’urgenza non più “teoriche” ma che si evidenziavano nelle condizioni esistenziali di alcuni casi di adolescenti seguiti presso i servizi territoriali da psicoterapeuti partecipanti al gruppo di studio, fu evidente a tutto il gruppo che fosse altrettanto necessario, anzi indispensabile, “agire” e trasformarsi da gruppo di studio e discussione” anche in un gruppo operativo di sperimentazione, nel rispetto della metodica della ricerc-azione: partendo dalle esigenze d’urgenza e progredendo via via nella ricerca di soluzioni, strumenti, modi, verificati nella loro efficacia e nel significato nel corso dell’esperienza: in itinere, step by step….(metodologia dell’interventocfh)
Dal ’92 si è iniziato ad accogliere presso le strutture operative dell’Associazione (segreteria, archivio, edit service, biblioteca) alcuni giovani che avevano espresso ai loro psicoterapeuti l’esigenza di occupare il tempo in attesa che gli Uffici del Collocamento Speciale, i SIL, i Servizi Sociali o i Servizi di Salute Mentale, gli offrissero risorse di inserimento presso strutture e servizi pubblici.
Cercavano qualcosa che li “distraesse” dalla vita in famiglia, che li facesse “sentire utili” e inseriti in qualcosa di riconoscibile, come lo era stata la scuola. Cercavano qualcosa che li facesse sentire meno “soli”: un lavoro, un’ incombenza, uno scopo.
Superare il sentirsi senza amici, senza qualità, senza futuro. Fu formulato il primo progetto ARTI e MESTIERI per il Benessere delle Persone con Handicap, la sperimentazione iniziò con la presa in carico nei confronti di un solo giovane; in seguito se ne affiancarono altri, meno autonomi, fino ad accogliere nel 1995 un gruppo di sei /10 giovani con disturbi psicopatologici gravi.
L’ipotesi sperimentale si basava sulla ricerca di risposte a questi bisogni esistenziali, ma non era sufficiente, perché già ciascuno di questi giovani era inserito in qualcosa, aveva già attorno a sé, una rete di aiuto: dalla psicoterapia nei servizi, al volontariato, all’oratorio. Pur avendo amici o buoni rapporti in famiglia… tuttavia e ciò nonostante sentivano ed esprimevano la solitudine, il male di esistere. I supporti della “rete naturale” e “istituzionale ” non erano sufficienti a riempire il loro “vuoto” personale, a sollecitarne la voglia di fare, di provare, di imparare, di riconoscersi una identità…
D) GRUPPO DI STUDIO INTERPROFESSIONALE PER LA PRESA IN CARICO Polifocale
Considerando la significanza di questi vissuti, entro ed al di là della psicopatologia che li supportava e caratterizzava, le risposte a tali bisogni di accoglienza e di fare per “sentirsi esistere”, avrebbero dovuto essere di una qualità particolare per poter dare al giovane “paziente”, rimandi e sollecitazioni non di “vuoto- riempito” ma di “vuoto-nutrito”, per aiutarli a sentire l’esperienza del fare e dell’esserci come un proprio valore appreso-riconosciuto-incorporato e usabile.
Oltre alla scelta di attività da svolgere, era ancor più importante definire il modo ed il come svolgerle, per poter rappresentare ed essere elaborate dal giovane come reale esperienza vissuta (apprendimento, validazione, adattamento).
L’ ispirazione teorica dell’ipotesi che abbiamo iniziato a percorrere, ci derivava sia dal pensiero di Bion sull’esperienza nei gruppi, sia dal pensiero di Freud sulla relazione terapeutica nel setting psicoanalitico, sia dalle metodologie delle varie scuole di pensiero che hanno affrontato lo studio delle psicosi in Italia, riferendoci in modo particolare agli psicoanalisti a noi più vicini di cui alcuni si era allievi, Balconi, Zapparoli, Senise.
Venne definito un protocollo di sperimentazione, coinvolgendo nella proposta di progetto, il Servizio di Neuropsichiatria Infantile dell’ Ospedale Mauriziano di Torino che con contributi della Regione Piemonte L.104/92 ha consentito il progredire della sperimentazione dal 1997 al 2001. Si sono formati più gruppi di frequenza in media da tre a sei partecipanti, con un tourn-over di venticinque giovani dai 17 ai 35 anni, i cui genitori avevano accettato di partecipare alla sperimentazione ed alle sue regole.
Con e per loro è nato il primo collettivo di iniziativa volontaristica – CulturaSolidarietà – essenziale nel percorso di socializzazione e di apprendimento della vita di gruppo, di convivenza rispettosa delle diversità. Tutto ciò non sarebbe stato possibile se non ci fossero state la consapevolezza dei professionisti, la spinta e la collaborazione delle famiglie, la volontà e i desideri dei giovani, la responsabilità e la coscienza condivisa fra tutti, che ciascuno era lì per imparare qualcosa… (contratto-accordo di frequenza e terapeutico)
Sul filo dello svolgersi del progetto nella quotidiana ricerca-azione, fra i vari partecipanti che hanno vissuto l’esperienza, si è creata un’abitudine alla relazione che, senza averlo previsto né direttamente perseguito bensì emergente nei risultati da ciò che si stava compiendo, ha connotato la vita sociale in una aperta ed integrata Comunità: l’associazione è diventata non soltanto un luogo di cura o di incontro, bensì un organismo di partecipazione, di reciproco interessamento, di formazione permanente, di aiuto e condivisione delle responsabilità collettive. Una comunita integrata adulti professionisti e adulti genitori, adulti e giovani, normali e disabili, ove l’integrazione è stato percorso permanente di acquisizioni individuali e collettive.
Tra i partecipanti alla sperimentazione, per dare stabilità alle risorse che si erano aggregate, sono stati individualizzati e differenziati due diversi progetti di continuazione, attraverso la fondazione di due nuovi organismi autonomi: Ass.di Volontariato L’ANCORA(genitori e giovani disabili) e l’onlus onlus P.U.N.T.O Diapason (professionisti) che dal 2000 procedono cooperando in rete al mantenimento di percorsi abilitativi e di socializzazione, di sostegno alla vita autonoma, servizi ancora oggi riconosciuti e in convenzione con il Comune di Torino.
La sperimentazione, superata la verifica dei fatti, ha consentito di confermare molte delle ipotesi di ricerca, e acquisirne di nuove, si sono così potute
applicare e validare le metodologie del setting clinico (counseling-training®), del setting allargato e di co-terapia di rete (fullhelp®) del setting formativo (worktraining®) (modello ssfpp/cfh/gho/gdl) di cui è depositario il Centro Studi patrimonio dell’attuale ARSDiapason, che dal 2007 ha posto in statuto l’attuazione dei progetti e delle risultanze scientifiche, per divulgare e diffondere nuove dimensioni di partecipazione sociale.
applicare e validare le metodologie del setting clinico (counseling-training®), del setting allargato e di co-terapia di rete (fullhelp®) del setting formativo (worktraining®) (modello ssfpp/cfh/gho/gdl) di cui è depositario il Centro Studi patrimonio dell’attuale ARSDiapason, che dal 2007 ha posto in statuto l’attuazione dei progetti e delle risultanze scientifiche, per divulgare e diffondere nuove dimensioni di partecipazione sociale.
E) GRUPPO DI STUDIO INTERPROFESSIONALE PER L’AMBIENTE
Nel primo periodo fondativo di ARSDiapason per sollecitazione del Presidente del Comitato Scientifico Internazionale prof.Giovanni Bollea, che aveva fondato l’associazione A.L.V.I di Roma e promosso l’iniziativa “un Albero per ogni bambino che nasce” (divenuta poi legge ) l’associazione si è impegnata nella promozione dell’iniziativa con progetti sul territorio piemontese che hanno riguardato azioni di educazione ambientale nelle scuole quanto progetti di rimboschimento e recupero aree verdi , con azioni finalizzate all’inserimento dei giovani e dei disabili al lavoro. Tale progettualità che ha avuto riscontro nell’area torinese, con fulcro nel Comune di Alpignano, venne conclusa nel 98, per l’ampliamento del maggiore impegno dell’ associazione nel settore socio sanitario.
E’ rimasta, nella tradizione dell’associazione, l’organizzazione annuale della FESTAASTALBERO, e il simbolo dell’ALBERO espressione della vita sociale e conviviale dell’associazione.
Nel 2011 per onorare la scomparsa del prof. Bollea, l’associazione ha assunto nuovamente l’impegno ambientalista, deliberando l’avvio del nuovo focus di approfondimento – “Ambiente Sicurezza Legalità Salute”, grazie alla presenza di un folto gruppo interprofessionale del settore ( geologi, agronomi, urbanisti, ingegneri, economisti, etc) con l’impegno di riattualizzare il progetto -Bollea “Un Bosco per la vita di tutti ” , con iniziative di sensibilizzazione nei confronti degli enti locali e focus di approfondimento tra i soci .
Il Progetto Salute ARSDiapason (1)
Iniziamo con questo articolo la pubblicazione della documentazione storica dell’Associazione.
In questo primo documento si delinea il contesto dal quale sono nate elaborazioni teoriche ed esperienze ancora valide e attive. Non è certo una questione di commemorare i tempi andati. Si tratta invece di mettere in luce – e la lettura di queste riflessioni è chiara al riguardo – quanto di quelle esigenze siano ancora, nella realtà odierna, presenti.
In sintesi ci pare, rispetto a trent’anni fa, che i diritti alla salute e all’integrazione sociale, pur culturalmente diffusamente acquisiti, siano “de facto” regrediti, che l’istituzione pubblica si sia ridimensionata, che il comparto sociale nel suo insieme abbia abbandonato qualsiasi progettualità che non vada oltre una mera logica settoriale, il che ha impedito non solo la riduzione delle aree ‘storiche’ del Disagio, ma ne ha prodotte altre, nuove solitudini e sofferenze più sottili e profonde, frutto dei tempi moderni, nuovi indicatori del “malessere sociale e psicologico” degli individui, di interi nuclei familiari, nuove psicopatologie sociali che rimangono senza risposte di assistenza.
Cosa c’è di più attuale e cogente, di questa panoramica odierna, per non interrogarsi sul passato-presente-futuro del Sistema Salute del Nostro Paese? per non rivedere i punti cardine su cui dovrebbe poggiare e uniformarsi, la deontologia e scientificità dell’apparato professionale e istituzionale del welfare state?
Da queste esigenze, nel nostro piccolo, era iniziato il Progetto Salute ARSDiapason, il filo conduttore di una Storia che continua …
Il Contesto di Inizio
Negli anni 80, in quasi tutta Europa, furono istituiti o assunsero una maggiore diffusione i servizi di territorio per l’infanzia-l‘adolescenza, la salute mentale, la neuropsichiatria infantile, i servizi di assistenza alla famiglia. In particolare in Italia, i nuovi servizi rispondevano a legislazioni garanti dei diritti alla salute, alla integrazione sociale delle fasce deboli della popolazione e all’integrazione scolastica dei soggetti con handicaps anche gravi. Le nuove emergenze istituzionali e sociali ponevano sempre più la necessità di confrontare le concezioni di “welfare state”, i differenti modelli di “salute”, i modelli di intervento e le “buone pratiche” nei diversi paesi europei.
In questa prospettiva in Italia, sulla spinta della Prof.ssa Marcella Balconi (medico psicoanalista) e della Dr.ssa Germana De Leo (neuropsichiatra infantile), si era mossa la Sezione Regionale Piemonte della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile (SINPI/oggi SINPIA): dal 1982 al 1986 aveva promosso iniziative di confronto e indagini conoscitive sul “lavoro di presa in carico istituzionale” tra gli operatori dell’area materno-infantile ed aveva suscitato collaborazioni tra i diversi comparti – servizi di territorio sanitari e sociali, ospedali, università – e tra diverse discipline – neuropsichiatria infantile, pediatria, ginecologia, psicologia, salute mentale, sociologia.
Gli elementi comuni di queste esperienze erano una profonda sensazione d’incongruenza tra gli strumenti culturali e professionali a disposizione e la pratica quotidiana, quanto la difficoltà di trovare momenti e spazi adeguati per un serio confronto ed una sostanziale verifica sia sul piano metodologico che dei contenuti della propria pratica professionale. Incongruenze e difficoltà che hanno portato a riconoscere nella routine quotidiana, all’interno dei servizi, problemi irrisolti e domande prive di risposte adeguate da parte dei singoli professionisti come del sistema dei servizi per la Salute.
L’inizio di un percorso
Da quella esperienza pluralista, ne era derivata la costituzione di un comitato promotore Territorio-Terapia piemontese, per la pubblicazione degli atti delle attività realizzate (1986-1988) e per la divulgazione delle istanze che animavano il gruppo dei professionisti e rappresentanti di scuole di pensiero diverse, che si sono riconosciuti, dopo il primo Convegno Regionale e Nazionale degli operatori del settore socio-educativo-sanitario (Ivrea, 1988), nella costituzione del Comitato Promotore ARS-T (Romagnano Sesia, 1989-1991) che ha intrapreso la fondazione della Rivista Diapason “Notizie e Studi dai Servizi per la Salute” per diffondere le esigenze scientifiche e le esperienze pilota ed innovative delle realtà di territorio (1989-1995, edita in 3000 copie).
Eguali esigenze e valutazioni sulle criticità dell’apparato scientifico e istituzionale emergevano anche in altri paesi: nel 1989 a Parigi, per iniziativa del prof. Jacques Chabanier, Presidente dell’ANCMPP (Associazione Nazionale dei Centri Medico Psico Pedagogici di Francia) venne organizzato il “Primo Convegno Europeo dei Centri di Consultazione per l’infanzia e l’adolescenza con difficoltà psicopatologiche”, con oltre 400 aderenti rappresentanti tutti i paesi della U.E. Da qui si mossero ulteriori collaborazioni e occasioni permanenti di scambio tra professionisti di varia nazionalità, con l’intenzione di dare vita ad una cultura “del territorio” frutto di confronto inter-disciplinare e trans-nazionale che hanno trovato punto di convergenza nella nascita in Italia dell’Associazione di Ricerca Centro Studi transculturali ARSDiapason (agosto 91) presidente Dr.ssa Germana De Leo Presidenti del Comitato Scientifico Internazionale: Prof. Giovanni Bollea, Prof.ssa Marcella Balconi, prof. Franco Marziale, e, in Europa, dell’Associazione Europea AE.SMEAF per la promozione delle pratiche multidisciplinari in materia di salute mentale del bambino, dell’adolescente e della famiglia (febbraio 1992) presidente Dr. Jacques Chabanier (Montpellier)
Ricerca, comunicazione orizzontale, tra medici, psicoterapeuti, psicologi, psicoanalisti, pedagogisti, assistenti sociali, (etc), dimensione di lavoro multidisciplinare sia con altre figure professionali che con altre scienze e discipline, integrazione dei saperi e delle conoscenze, sono divenuti i campi di principale interesse e approfondimento nel periodo pre-fondazione e sono stati posti a fondamento costitutivo dello statuto dell’Associazione di Ricerca Centro Studi Transculturali ARSDiapason, senza paura nel fare ricerca in campi complessi ma assumendo, per “non perdersi nei tanti campi” della trans-disciplinarietà e dei contesti esperenziali, un preciso accordo progettuale, costitutivo e statutario – il Progetto Salute Diapason- per dare struttura coerente e sinergica alle ipotesi del lavoro scientifico all’associazione:
La chiarezza delle finalità emerse dall’intenso confronto interprofessionale, ha consentito l’adesione, dei molti professionisti ad un progetto realizzativo articolato su più filoni d’interesse e contemporanei settori di realizzazione strutturale, con verifiche periodiche dei progetti e dell’autogestione (audit qualità), quanto la supervisione annuale delle sperimentazioni in corso, da parte del Comitato Scientifico e Transculturale dei Promotori.
Gli scopi
Gli scopi derivati da questi campi di interesse, posti in statuto, sono riassunti in tre punti:
*promozione di ricerche epidemiologiche, cliniche, strutturali, concettuali, che abbiano come obiettivo l’aumento delle conoscenze nell’area delle cure primarie ed essenziali il cui fine ultimo, è bene ricordarlo, è quello di lavorare per un aumento della qualità e quantità di vita nel rispetto delle libertà individuali;
**sviluppo e diffusione delle esperienze significative, nazionali ed internazionali, nell’area della salute mentale e delle scienze naturali, anche promuovendo occasioni di confronto e di dibattito che privilegino il metodo dell’imparare-lavorando (work training) e della comunicazione tra pari dei partecipanti (workshop, collettivi);
***istituzione di servizi per i soci con l’obiettivo di elaborare strumenti di lavoro omogenei, non necessariamente uniformi, che grazie al confronto reso possibile da conoscenze comuni e dalle singole esperienze professionali, favoriscano la crescita di una cultura diretta da parte delle diverse figure professionali.
l’ALBERO MAGICO continua
2016 CentrIniziativa CulturaSolidarietà l’ALBERO MAGICO continua..
ardiapason
La manifestazione di beneficenza itinerante ed in rete, tra i PUNTI territorialicardclub scritto che ha avuto inizio nella Città e nelle Scuole di Boscoreale , continua con altre tappe in Campania quanto in Piemonte e in Lazio e altre Regioni , grazie a cittadini ed enti locali che in itinere , stanno dando patrocinio, ospitalità , risorse, per AIUTARE i BAMBINI vittime di malattie gravi da Inquinamento , attraverso la ” Lotteria il Mosaico della Solidarietà”
Tutte le persone , da qualsiasi regione, possono partecipare alla manifestazione di solidarietà e all’estrazione dei premi della ” Lotteria” offrendo anche solo una piccola quota benevola (minimo1€ )
biglietto x stampa
La vendita dei biglietti è aperta no stop , anche sul sito FB
possono essere richiesti on line, (modulo partecipazione) su questa pagina o al call center 3339608765
Si svolgeranno Estrazioni periodiche , la data delle estrazioni e la lista dei biglietti vincenti,
sarà pubblicata su questo sito e comunicata per email /posta ai vincitori e sui media locali.
2016………………..estrazione a dicembre 2017………………..estrazione a giugno
il Biglietto otre che all’estrazione della lotteria, può essere finalizzato ( tessere Mosaico) al sostegno di progetti di utilità sociale e a progetti per la prevenzione della salute dell’infanzia e dell’ambiente.
In questo caso la sottoscrizione per quote ALBERO albero-magico-150x150 non potrà essere inferiore a:
( 1 Albero tessera Mosaico gialla € 15 ) ( 3 Alberi tessera Mosaico blu € 35 )
ogni biglietto riserva un ingresso omaggio nei PUNTI territorialicardclub scrittonel corso degli eventi ” FESTA dell’ ALBERO”2016 , con le tessere ALBERO si può partecipare ai giochi e intrattenimenti sui temi albero, mosaico, solidarietà e a incontri culturali..
ardiapason
La manifestazione di beneficenza itinerante ed in rete, tra i PUNTI territorialicardclub scritto che ha avuto inizio nella Città e nelle Scuole di Boscoreale , continua con altre tappe in Campania quanto in Piemonte e in Lazio e altre Regioni , grazie a cittadini ed enti locali che in itinere , stanno dando patrocinio, ospitalità , risorse, per AIUTARE i BAMBINI vittime di malattie gravi da Inquinamento , attraverso la ” Lotteria il Mosaico della Solidarietà”
Tutte le persone , da qualsiasi regione, possono partecipare alla manifestazione di solidarietà e all’estrazione dei premi della ” Lotteria” offrendo anche solo una piccola quota benevola (minimo1€ )
biglietto x stampa
La vendita dei biglietti è aperta no stop , anche sul sito FB
possono essere richiesti on line, (modulo partecipazione) su questa pagina o al call center 3339608765
Si svolgeranno Estrazioni periodiche , la data delle estrazioni e la lista dei biglietti vincenti,
sarà pubblicata su questo sito e comunicata per email /posta ai vincitori e sui media locali.
2016………………..estrazione a dicembre 2017………………..estrazione a giugno
il Biglietto otre che all’estrazione della lotteria, può essere finalizzato ( tessere Mosaico) al sostegno di progetti di utilità sociale e a progetti per la prevenzione della salute dell’infanzia e dell’ambiente.
In questo caso la sottoscrizione per quote ALBERO albero-magico-150x150 non potrà essere inferiore a:
( 1 Albero tessera Mosaico gialla € 15 ) ( 3 Alberi tessera Mosaico blu € 35 )
ogni biglietto riserva un ingresso omaggio nei PUNTI territorialicardclub scrittonel corso degli eventi ” FESTA dell’ ALBERO”2016 , con le tessere ALBERO si può partecipare ai giochi e intrattenimenti sui temi albero, mosaico, solidarietà e a incontri culturali..
Progetto Salute Diapason (5) : CentrIniziativa DISABILI
Il primo nucleo fondatore
era costituito da un gruppo di giovani in formazione al Centro Training
Professional Action dell’associazione. inseriti in un progetto sperimentale di
” socializzazione ed autogestione ” ,
prevedendo per ciascuno di loro, il compito
di tutor educativo nei confronti di adolescenti disabili o con malattie mentali
(psicosi,autismo) del Centro Consultori
Full Help Famiglia Handicap appena aperto.
I giovani Tutor diedero vita a
momenti aggregativi liberi,
ed a esperienze di vita in comune , fondando formalmente, il primo Centriniziativa
Giovani/Disabili, un
“luogo”-spazio comune in cui
riconoscersi e “averne cura”, obiettivi
e ulteriore punto qualificante e di forza, nella
sperimentazione della cintura terapeutica allargata del Centro Studi ARSDiapason.
I primi
Fondatori Igor, Michele ,
Raffaela, avevano commentata cosi l’esperienza (dal sito 2003) :
Ciascuno di noi ( Federico F, Antonino P, Raffaella D.R,
Francesca G., Dunja M, Franca C. Ivan A.
, Dario A., Francesco,M. Mariella D., Gabriele A. Gianni T et alter ).– aprendo
le attività ai giovani disabili- è stato coinvolto in una esperienza intensa,
e arricchente a livello personale (per questo molto
formativa) Le giornate trascorse insieme
non sono state mai pensate e organizzate a priori, ma ogni attività e ogni
iniziativa è stata posta in discussione e
valutazione nel gruppo ( normali
e disabili) ed è stata “condivisa” ovvero è stata portata avanti dal gruppo stesso con il
sostegno dei "più-adulti- presenti”, (le mete
delle uscite, il calendario, l’orario, i turni, le mansioni-incarichi di
fiducia e per il gruppo, le scelte- compreso l’arredo dei locali in cui era ospitato di volta in
volta il Centro Giovani) L’ attività che
maggiormente ha coinvolto tutti è stata
il “fare musica” , dapprima
estemporanea, poi si è costituito un
gruppo di “apprendisti” e di “più esperti” che hanno dato vita all’attuale gruppo “Libero Pensiero
Musicale” . avevano questo motto : tutti diversi tutti uguali in una unica band ! LPM libero pensiero musicale! come in una casa comune! Ne
dà tutt’oggi testimonianza il
ricordo che ne hanno i ragazzi di
allora, gli exDiapason, come Davide nel suo blog.
Sull’onda del clima e delle esigenze operative che
l’appello del movimento card club Cultura Solidarietà oltre i limitidell’Handicap , comportava per
l’associazione, anche il Centro
Giovani/Disabili volle farsi carico della responsabilità della buona riuscita
degli eventi e , il gruppo,
si fece promotore dell’appello per la integrazione ai
Giovani, con un loro
prodotto/repertorio la Festa Musica Giovani, il Meeting Annuale del movimento CulturaSolidarietà oltre i limiti dell’Handicap ,
e le esibizione LPM dal
2001 al 2005, sono state inserite all’interno del programma
culturale estivo della città di Villarbasse (To), il primo Comune che ha accettato e condiviso l’appello del
movimento logocardclub centriniziativa per promuovere una cultura sensibile
alle problematiche delle persone con disabilità e sollecitare l’impegno degli
Enti Locali a favorire l’integrazione e la socializzazione per tutti i giovani
Tale ospitalità ha consentito di rendere visibile e dare un
luogo di incontro a Villarbasse al movimento delle associazioni che collaborano
nei forum della rete web, ciascuno impegnato nelle proprie realtà regionali
alla difesa dei diritti di legge riservati alle persone con disabilità (legge
quadro 104/92, L.68/99 per l’Inserimento al lavoro, L.162/99 per la Vita
Indipendente). In questo contesto il gruppo
Giovani/Disabili è stato
sollecitato da nuove presenze
con cui confrontarsi , si è accresciuto di nuove opportunità ed alterità, affiancandosi a loro anche
giovani con disabilità fisiche, con nuove esigenze ed obiettivi, più adulti e consapevoli della propria condizione
di handicap e delle difficoltà oggettive ed economiche
dell’integrazione e della
inclusione sociale. In questo
cambiamento negli anni si è
delineata una nuova dimensione
del Centro Disabili, non più di
soli giovani, bensì inter generazionale ed impegnato
a vari livelli e contesti , sulle tematiche di vita
che li coinvolgono in prima persona
e come cittadini.
3 i VALORI
Fondamentali
3 SPUNTI di Riflessione su
La Persona oltre la Disabilità
Nel 2003 per l’anno Internazionale dei disabili ”
hanno proposto il progetto di tele volontariato/ lavoro
Cultura Solidarietà oltre i limiti dell’Handicap per la costruzione e gestione di uno o più
siti di dialogo e coordinamento di iniziative a favore delle persone disabili
quanto di servizi di utile reperibilità on line , progetto partner della Provincia di Torino nell’ambito del Progetto “ il lavoro è reale integrazione” segnalalo con encomio
dal Ministero Politiche Sociali di
allora.
Promotori , presentatori/partner del progetto di rete cardclub
a livello nazionale sono
stati ARSDiapason di Torino Efestus di Genova e Milano Fondazione Daniele Scaglioni di Riva
Lig . singoli ed associazioni dei gruppi social egropuL.104., .,ne cito alcuni per l’importanza che hanno avuto nella
elaborazione teorica del movimento oltre l’Handicap: CarloFilippo Follis Massimo Colla, Gianni.Pellis, Daniele Scaglioni, Monica
Specchia,. (***) .Il progetto , pur
senza finanziamenti pubblici, tra varie vicissitudini e
perdite luttuose di alcuni
dei suoi più attivi e fervidi
promotori, è tutt’ora in atto, grazie alle loro idee, nel rispetto
delle loro aspettative e
sofferenze. I problemi legati alla
L104 alla L168 alle finanze
dello STATO per il Welfare rimangono anno dopo anno della stessa specie e per
lo più insoluti, da allora cosa sta cambiando? Molto, anzi moltissimo se si pensa a
trent’anni fa : alle persone disabili è stato riconosciuto il dopo di noi, la vita indipendente, il diritto
al lavoro e molto altro
….conquiste anno dopo anno grazie all’attivismo delle centinaia di organizzazioni di volontariato , associazioni , Consulte, disseminate
in ogni Regione Italiana. MA come
? in che modo i disabili godono
oggi dei loro conquistati Diritti ?
è la domanda
lancinante che ancora
Vanna Menegatti come tanti altri
sui social, ancora e sempre
più chiedono . e questo come
altri appelli si rinnovano anno dopo
anno…in più luoghi, da più realtà,
mantengono il confronto e le
collaborazioni sempre attive e vigili.
(segue)
POST.it sulla Disabilità di MARDINAT
per Partecipare al
progetto di rete oltre i limiti dell’Handicap
on line :
Le 4 esigenze del Centriniziativa Disabili
EROI ogni GIORNO
Rory Previti
Tutti ci sentiamo degli eroi quando riusciamo a superare delle difficoltà. Eppure, c’è chi supera grosse difficoltà ogni giorno, perchè gli riesce difficile fare quello che per altri è naturale e scontato.
Muoversi, parlare, camminare, vedere il colore del cielo e ascoltare il soffio del vento.
Eppure, tutte queste persone, questi Eroi ogni giorno, convivono con le difficoltà, le superano senza lasciarsi soverchiare e distruggere.
Sono i disabili gli Eroi ogni giorno.
Noi vogliamo ascoltarli, discutere con loro, ringraziarli per il fatto che ci sono, che soffrono ma lottano, farli sentire meno soli, ascoltare le loro storie di eroica quotidianità.
E fare in modo che anche altri sappiano.
Che non facciano come le famose tre scimmiotte: Una si tappava la bocca.
L’altra gli occhi.
L’ultima le orecchie.
Oggi c’è il nostro sito, la nostra e la vostra voce, per raggiungere il mondo, per abbattere il muro dell’indifferenza
Vita e Relazioni
Monica Specchia
Scrivere sui Disabili e da disabile, significa dare voce, volto e testimonianza ad un bisogno di integrazione e relazione con il mondo esterno.
Questo a nostro parere diventa sempre più importante e deve essere la priorità assoluta in ogni ambito in cui questa si manifesta.
E’ necessario che i disabili e chi si rapporta con loro si raccontino con sincerità, rivendicando diritti negati ma anche esprimendo le proprie paure, i propri umori, colori , allegrie senza reticenze o facili vittimismi.
Questi spesso vengono letti e risolti all’esterno regalando retorica, buone intenzioni che non diventano mai soluzioni reali ai bisogni.
E’ tempo di proposte non di alibi istituzionali, culturali, personali perché tutte le barriere vengano realmente abbattute.
Si devono riempire gli spazi vuoti, reclamare diritti di lavoro ed incontro perché la condizione di vita di un disabile non diventi una sorta di gabbia dorata che si rompe in mille pezzi non appena decadono le reti di protezione che gli offrono conforto pratico , economico ed affettivo.
Abbiamo bisogno della vostra partecipazione attiva perchè i disabili che troppo spesso si dipingono come gabbiani dalle ali ferite diventino gabbiani in volo capistorno aperti ai venti della vita
autonomia e autodeterminazione
Carlo Filippo Follis
Sono un disabileaffetto dalla nascita da Tetraparesi Spastica che ,all’età di 23 anni ho deciso, pur con una invalidità del 100% , e forse proprio per questo, che sarebbe dovuta esistere Norisberghen per fuggire da un destino che non mi apparteneva: quello del recluso nella propria abitazione.
Nacque così Norisberghen, frutto di una lucida “follia” a rispetto anche degli insegnamenti ricevuti, infatti sono stato ospite dell’Istituto Don Carlo Gnocchi di Milano, dall’età di sei anni a quella di tredici.
Mi fu insegnato che un disabile, nell’ambito delle cose “possibili”, può riuscire in tutto, mi è stato insegnato a non crearmi dei problemi, tanto più, in base a quelli già ricevuti da madre natura. La mia “impresa” Norisberghen nacque per la necessità di non farmi ammuffire di fronte ad un televisore; fu ispirata dalla mia passione per il modellismo, così divenne ciò che è oggi: 1 negozio e punto promozionale che cercano di soddisfare le esigenze dei modellisti e proporre, di tanto in tanto, delle proprie novità e innovazioni.
Con le mie difficoltà difficilmente mi sarei inserito in una struttura privata o pubblica garantendo a chi mi impiegava una degna produttività. Avrei dovuto ricevere da questa struttura particolari strumentazioni per poter lavorare. Questo è possibile se sei tu a crearti l’azienda, se sei tu che rischi in prima persona ed investi sulle tue necessità.
Poi c’è anche da dire che quattordici anni fa molte cose erano differenti da oggi. Non si è fatto molto, ma comunque qualcosa si è fatto in questi anni (ad esempio leggi come la 68, la 162..)
Un giorno una persona praticamente mi disse che sarei stato destinato a studiare tutta la vita. Non lo disse con cattiveria, ma non era preparata ad immaginare il sottoscritto come timoniere di un’impresa commerciale.
Norisberghen fu la fuga, fu l’unico modo per scappare da quegli arresti domiciliari che “senza aver commesso il fatto” ti avrebbero gettato addosso.
A ventitre anni sei inconsapevole di tutte le difficoltà che dovrai vivere, ma se non “fuggi” e ti crei un tuo mondo, impazzisci.
Avevo già conosciuto persone disabili, di grande valore, ma che non erano riuscite a scappare da un destino che non volevo fosse mio; dall’idea di passare dall’assistenzialismo casalingo a quello di un istituto. Quello che ho realizzato fino ad oggi sotto il marchio Norisberghen e come vita esterna all’attività credo possa farmi valere due soldi in più di un condannato alla vita appena descritta.
Norisberghen è un marchio che si è consolidato e affermato negli anni, è un’avventura, è il successo di un’idea ed è anche quell’impresa che non ha mai guadagnato una lira perché nessuno mai l’ha riconosciuta come “diversa”.
Il mondo ci definisce tali, ma come tali non ci vuole riconoscere. Si urla alla par condicio che è di molto differente dalla realtà di una pari condizione in base alle differenti realtà.Una vera condizione paritaria non si ottiene dando a tutti le stesse regole ma dando a tutti l’opportunità di, in questo caso, lavorare nelle stesse condizioni, con le stesse facilitazioni, al di sopra di quei limiti generati da una patologia che ti rende disabile e quindi handicappato nell’esecuzione di specifici atti, azioni o mansioni.
Rory Previti
Tutti ci sentiamo degli eroi quando riusciamo a superare delle difficoltà. Eppure, c’è chi supera grosse difficoltà ogni giorno, perchè gli riesce difficile fare quello che per altri è naturale e scontato.
Muoversi, parlare, camminare, vedere il colore del cielo e ascoltare il soffio del vento.
Eppure, tutte queste persone, questi Eroi ogni giorno, convivono con le difficoltà, le superano senza lasciarsi soverchiare e distruggere.
Sono i disabili gli Eroi ogni giorno.
Noi vogliamo ascoltarli, discutere con loro, ringraziarli per il fatto che ci sono, che soffrono ma lottano, farli sentire meno soli, ascoltare le loro storie di eroica quotidianità.
E fare in modo che anche altri sappiano.
Che non facciano come le famose tre scimmiotte: Una si tappava la bocca.
L’altra gli occhi.
L’ultima le orecchie.
Oggi c’è il nostro sito, la nostra e la vostra voce, per raggiungere il mondo, per abbattere il muro dell’indifferenza
Vita e Relazioni
Monica Specchia
Scrivere sui Disabili e da disabile, significa dare voce, volto e testimonianza ad un bisogno di integrazione e relazione con il mondo esterno.
Questo a nostro parere diventa sempre più importante e deve essere la priorità assoluta in ogni ambito in cui questa si manifesta.
E’ necessario che i disabili e chi si rapporta con loro si raccontino con sincerità, rivendicando diritti negati ma anche esprimendo le proprie paure, i propri umori, colori , allegrie senza reticenze o facili vittimismi.
Questi spesso vengono letti e risolti all’esterno regalando retorica, buone intenzioni che non diventano mai soluzioni reali ai bisogni.
E’ tempo di proposte non di alibi istituzionali, culturali, personali perché tutte le barriere vengano realmente abbattute.
Si devono riempire gli spazi vuoti, reclamare diritti di lavoro ed incontro perché la condizione di vita di un disabile non diventi una sorta di gabbia dorata che si rompe in mille pezzi non appena decadono le reti di protezione che gli offrono conforto pratico , economico ed affettivo.
Abbiamo bisogno della vostra partecipazione attiva perchè i disabili che troppo spesso si dipingono come gabbiani dalle ali ferite diventino gabbiani in volo capistorno aperti ai venti della vita
autonomia e autodeterminazione
Carlo Filippo Follis
Sono un disabileaffetto dalla nascita da Tetraparesi Spastica che ,all’età di 23 anni ho deciso, pur con una invalidità del 100% , e forse proprio per questo, che sarebbe dovuta esistere Norisberghen per fuggire da un destino che non mi apparteneva: quello del recluso nella propria abitazione.
Nacque così Norisberghen, frutto di una lucida “follia” a rispetto anche degli insegnamenti ricevuti, infatti sono stato ospite dell’Istituto Don Carlo Gnocchi di Milano, dall’età di sei anni a quella di tredici.
Mi fu insegnato che un disabile, nell’ambito delle cose “possibili”, può riuscire in tutto, mi è stato insegnato a non crearmi dei problemi, tanto più, in base a quelli già ricevuti da madre natura. La mia “impresa” Norisberghen nacque per la necessità di non farmi ammuffire di fronte ad un televisore; fu ispirata dalla mia passione per il modellismo, così divenne ciò che è oggi: 1 negozio e punto promozionale che cercano di soddisfare le esigenze dei modellisti e proporre, di tanto in tanto, delle proprie novità e innovazioni.
Con le mie difficoltà difficilmente mi sarei inserito in una struttura privata o pubblica garantendo a chi mi impiegava una degna produttività. Avrei dovuto ricevere da questa struttura particolari strumentazioni per poter lavorare. Questo è possibile se sei tu a crearti l’azienda, se sei tu che rischi in prima persona ed investi sulle tue necessità.
Poi c’è anche da dire che quattordici anni fa molte cose erano differenti da oggi. Non si è fatto molto, ma comunque qualcosa si è fatto in questi anni (ad esempio leggi come la 68, la 162..)
Un giorno una persona praticamente mi disse che sarei stato destinato a studiare tutta la vita. Non lo disse con cattiveria, ma non era preparata ad immaginare il sottoscritto come timoniere di un’impresa commerciale.
Norisberghen fu la fuga, fu l’unico modo per scappare da quegli arresti domiciliari che “senza aver commesso il fatto” ti avrebbero gettato addosso.
A ventitre anni sei inconsapevole di tutte le difficoltà che dovrai vivere, ma se non “fuggi” e ti crei un tuo mondo, impazzisci.
Avevo già conosciuto persone disabili, di grande valore, ma che non erano riuscite a scappare da un destino che non volevo fosse mio; dall’idea di passare dall’assistenzialismo casalingo a quello di un istituto. Quello che ho realizzato fino ad oggi sotto il marchio Norisberghen e come vita esterna all’attività credo possa farmi valere due soldi in più di un condannato alla vita appena descritta.
Norisberghen è un marchio che si è consolidato e affermato negli anni, è un’avventura, è il successo di un’idea ed è anche quell’impresa che non ha mai guadagnato una lira perché nessuno mai l’ha riconosciuta come “diversa”.
Il mondo ci definisce tali, ma come tali non ci vuole riconoscere. Si urla alla par condicio che è di molto differente dalla realtà di una pari condizione in base alle differenti realtà.Una vera condizione paritaria non si ottiene dando a tutti le stesse regole ma dando a tutti l’opportunità di, in questo caso, lavorare nelle stesse condizioni, con le stesse facilitazioni, al di sopra di quei limiti generati da una patologia che ti rende disabile e quindi handicappato nell’esecuzione di specifici atti, azioni o mansioni.
il Progetto Salute Diapason (3) : i CentrIniziativa ComunicazioneCreatività
Comunicazione Creatività
Fin dalla fondazione i promotori e partecipanti al Comitato Transculturale dell’associazione , hanno curato la realizzazione di seminari e gruppi di esperienza, ricerche e studio anche nell’ambito dell’ARTE e dei linguaggi comunicativi.
l’ARTE implica e pone in primo piano la soggettività, la persona , la sua capacità di espressione, la creatività, il fare e lo sperimentare, quanto un iter e tappe precise, per la realizzazione dell”opera” , un processo permanente di apprendimento soggetto-mezzo.
L’attenzione alla persona-soggetto ha perciò comportato l’approfondimento delle problematiche relative l’espressione e la comunicazione nell’ambito dello sviluppo umano, quanto l’approccio con esperienze pratiche dirette con i bambini e con persone disabilli o con disturbi psichici; da qui la sperimentazione di varie forme di ARTI Terapie che il Centro Studi ARSDiapason Membro della Societè Internazionale de Psychopathologie de l’expression et d’art-therapie ha messo a punto nell’ambito della cura e della riabilitazione integrata per bambini e adolescenti, adulti. .
All’inizio il gruppo di discussione-lavoro era costituito dai professionisti e da tirocinanti di alcune scuole di specializzazione (art terapy, musico e drammaterapia) del Piemonte e di Nizza, che frequentavano Stage pre/post laurea o corsi di formazione presso il Centro Training ARSDiapason , via via ne sono derivati differenti filoni applicativi e collaborazioni di artisti ed autori che hanno consentito di realizzare mostre ed eventi culturali periodici, per promuovere l’attenzione alla cultura delle diversita, alla qualità della vita e al benessere. aperti e diretti a persone di qualsiasi età oltre che a professionisti del settore.
Fondatore e trainer del Centriniziativa ComunicazioneCreatività , è stato il Past President Marcello Piccardo, Pioniere del Cinema di Animazione, e teorico della Informazione Capovolta , con lui hanno collaborato e si sono succeduti autori-artisti Rodolfo Ceschia (regista/ drammaterapeuta), Enzo Patti (pittore), Gianni Milano (poeta) ,Bruno di Maio (pittore), ed i più giovani Michele Strocchi ( musicista ), Ivan Alovisio (attore) e vari artisti, che collaborano via via , all’invito sempre aperto
Manifesto FUORI l’ AUTORE, Invito sempre aperto …. oltre i limiti
L’Associazione persegue per statuto obiettivi pluridisciplinari di ricerca, formazione, educazione e di utilità sociale nei settori prevalenti della Salute e dell’Ambiente.
Aperta a chiunque, è amministrata da un Consiglio Direttivo Nazionale e da Comitati spontanei che costituiscono le sezioni Regionali ARSDiapason.
Aperta a chiunque, è amministrata da un Consiglio Direttivo Nazionale e da Comitati spontanei che costituiscono le sezioni Regionali ARSDiapason.
Fulcro della vita sociale dell’associazione sono i CentrIniziativa Giovani, Genitori, Disabili, ComunicazioneCreatività, PoliProfessionali GAPP, EducationalGAIE, punti di aggregazione nei quali i soci organizzano eventi, opportunità conviviali di incontro e di dibattito culturale, programmi di educazione continua, opportunità di volontariato e stage formativi.
Il CD Nazionale amministra le attività dell’associazione e il Centro Studi e Ricerca per la Salute, il Benessere, lo Sviluppo Armonico dell’Individuo nell’Ambiente e nelle Comunità , nucleo fondativo dell’associazione originaria, e gestisce servizi per l’aiuto alla persona (Consultori Full Help® )
Pur nella più ampia autonomia delle aggregazioni spontanee dei partecipanti, i punti territoriali hanno una propria autoregolamentazione programmatica con coordinamento nazionale, e ciò consente scambi e collaborazioni tra le differenti micro-realtà locali (rete- network) e la considerazione, nella progettualità delle differenti esigenze culturali, dei principi fondativi transculturali, pluridimensionali e comunitari dell’Associazione, che si rinnovano nel tourn-over dei soci.
La ragione sociale di associazione Culturale e di Promozione Sociale A.C.P.S. consente di garantire a tutti i soci la partecipazione e la fruibilità di attività e servizi ”a propria dimensione”, quanto la trasparenza della vita societaria, e il mantenimento della qualità innovativa dei servizi di aiuto e di cura, che il metodo arsdiapason® si propone ed assicura.
Progetto ALBERO MAGICO dall’uso al riciclo: l’ARTE di Arrangiarsi
Nell’ambito del progetto pluriennale dal nome evocativo di Albero Magico, sponsorizzato dall’azienda Ambiente Reale e dal Comune di Boscoreale (NA), la mostra-mercato Beneficenza dall’Uso al Riciclo:
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| mercatino l’Arte del Riciclo |
l’ARTE di arrangiarsi propone il senso alternativo del “consumo”: oggetti destinati alla discarica che, grazie alla cura e al recupero artigianale degli operatori dell’Isola Ecologica, non solamente trovano un secondo utilizzo ma ri-prendono vita, diventano vivi a tutti gli effetti e nuovamente usabili e desiderabili da un nuovo estimatore-consumatore.

L’iniziativa sta coinvolgendo tutta la cittadinanza che “col cuore” sta rispondendo e condividendo lo scopo benefico e di solidarietà in aiuto ai bambini di Boscoreale colpiti da malattie oncologiche da inquinamento e degrado ambientale, promosso dall’Associazione ARSDiapason.
L’iniziativa del mercatino e della raccolta fondi proseguirà nel corso delle Festività 2014 e dal 2015 avrà prossime ri-edizioni, poiché è negli auspici di tutti , grazie alla volontà e volontariato delle Associazioni che hanno partecipato, .che diventi un usuale e periodico appuntamento per Boscoreale: una Comunità per la Solidarietà!
il Mercatino : dall’uso al riciclo: l’ARTE di Arrangiarsi ha suscitato interesse e molte collaborazioni extra regionali, tanto che si sta allargando la adesione al mosaico solidarietà2che vedrà , in movimento….anche altre ….Comunità per la Solidarietà!
segnaleremo su questo sito le tappe e gli appuntamenti locali dell’iniziativa.
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| Spettacolo alunni scuole x festa Albero |
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| Alunni delle scuole che hanno prodotto manufatti dal riciclo |
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